In una conferenza stampa, Grandi ha rivolto un appello alla comunità internazionale perché aumenti i suoi contributi per far fronte all'emergenza, che vede oltre 4 milioni di profughi siriani nei Paesi confinanti: Giordania, Libano, Turchia e Iraq.
Da parte sua, Nesour ha detto che la politica della Giordania non è cambiata e che le sue "porte rimangono aperte ai rifugiati". Un riferimento alle accuse rivolte recentemente ad Amman di non consentire l'ingresso sul suo territorio di 16.000 profughi che rimangono bloccati in territorio siriano vicino alla frontiera. Tuttavia, ha aggiunto il primo ministro, gli aiuti internazionali alla Giordania sono "insufficienti".