"La situazione che queste donne, uomini e bambini stanno affrontando - sottolineano le organizzazioni dell'Onu in un comunicato - si fa ogni giorno più disperata, non potendo né attraversare il confine né tornare indietro. Si riparano in tende di fortuna in un ambiente desertico ed inospitale con temperature che toccano i 50 gradi e improvvise tempeste di sabbia, senza cibo sufficiente e con pochissima acqua".
L'operazione è stata resa possibile dalla collaborazione delle autorità giordane.
Le 75.000 persone in fuga dal conflitto in Siria vivono in rifugi di fortuna su un'area di confine tra la Siria e la Giordania. Da più di un mese la Giordania ha chiuso l'area in seguito a un attacco a una sua postazione di frontiera. Prima della chiusura del confine, le agenzie Onu e le organizzazioni umanitarie fornivano regolarmente aiuti, dal territorio giordano, ai siriani bloccati dall'altra parte del 'berm'.
(ANSAmed).