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Bocelli in Giordania, un canto per la pace

Trionfa a Jerash. Prima la preghiera dove fu battezzato Gesù

19 settembre, 09:15

(di Patrizio Nissirio) (ANSAmed) - JERASH (GIORDANIA), 19 SET - Un canto e una preghiera per la pace. Andrea Bocelli ha incantato ieri sera il pubblico di Jerash, in Giordania, portando la sua voce nello straordinario sito archeologico romano-ellenistico, noto come la Pompei d'Oriente, o città delle mille colonne, un evento artistico e simbolico d'eccezione, in un Paese pacifico che è però circondato da crisi e guerre devastanti.

Una performance che è stata preceduta da un passaggio di grande valore per il tenore, da sempre animato da grande fede religiosa. Andrea Bocelli ha infatti pregato sul fiume Giordano, sul luogo dove secondo le scritture fu battezzato Gesù, Al Maghtas. Il maestro si è raccolto per una preghiera "per la pace", come lui stesso ha dichiarato, insieme a monsignor Mauro Lulli, incaricato d'affari della nunziatura di Amman. Il sacerdote gli ha anche versato acqua del fiume sul capo. "Questo luogo è la radice delle mia fede, per questo è un posto speciale. Sono molto felice di essere qui, ho pregato per la pace nel mondo", ha spiegato.

Il concerto di Bocelli, in uno dei siti-gioiello della Giordania, organizzato dal Friends of Jordan Festival, rappresenta un evento con cui il Paese mediorientale vuole sottolineare la sua apertura al mondo e la sua capacità di essere sicuro ed accogliente verso l'arte e la cultura internazionale ai massimi livelli.

Con il tempio di Zeus alle spalle, nel Forum ovale delimitato dalle colonne romane, il tenore, in forma nonostante la recente caduta da cavallo, ha deliziato il pubblico con alcune delle arie più celebri - da La donna è mobile a Di quella Pira, a una trionfale Libiamo ne' lieti calici - accompagnato dal direttore Carlo Bernini, dalle soprano Dima Bawab (artista giordana che ha dichiarato come proprio Bocelli sia all'origine della sua passione per il canto lirico), Elisa Balbo e Ilaria della Bidia, dal duo chitarristico Carisma e dalla Jordanian national music conservatory orchestra. La seconda parte dello show, che si è aperta con Granada, è come sempre stata invece dedicata alle canzoni più popolari, care al pubblico internazionale, da Cheek to cheek a Funiculí funiculà, a Voglio vivere così fino al Canto della terra. Per il gran finale, Partirò e Nessun dorma con la tradizionale kefiah araba al collo. (ANSAmed).

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