TEL AVIV/AMMAN - Israele e Giordania hanno raggiunto un accordo che mette fine alle tensioni diplomatiche nate l'estate scorsa quando una guardia israeliana dell'ambasciata ebraica ad Amman uccise due giordani a seguito di un episodio mai chiarito. Lo ha fatto sapere il ministero degli affari esteri israeliano secondo cui l'ambasciata ad Amman "tornerà immediatamente alla sua piena attività".
"Le autorità israeliane - ha spiegato il ministero - continueranno a riesaminare il materiale riguardo l'incidente della scorsa estate e prenderanno la loro decisione nelle prossime settimane. Israele - è detto ancora - annette grande importanza alle sue relazioni strategiche con la Giordania e i due paesi agiranno per far avanzare la loro cooperazione e in modo da rafforzare il trattato di pace".
La Giordania ha detto che Israele si è scusato ufficialmente per l'uccisione avvenuta lo scorso luglio di due cittadini giordani da parte delle guardie di sicurezza dell'ambasciata israeliana ad Amman, un episodio oscuro che aveva portato alla chiusura della sede diplomatica e provocato tensioni tra i due Paesi. Il portavoce del governo, Mohammad al Momani, citato dall'agenzia Petra, ha detto che Israele ha inviato una lettera di scuse, promettendo di "continuare a seguire la vicenda" per fare chiarezza sull'accaduto.
Nessuno dei due Paesi aveva fornito spiegazioni ufficiali sull'accaduto. Secondo ricostruzioni fatte dai media locali lo stesso giorno del fatto, uno dei due giordani avrebbe accoltellato un israeliano nell'ambasciata e le guardie avrebbero sparato per reazione. Secondo le autorità di Amman, invece, i due sarebbero entrati nella sede diplomatica perché dovevano compiere lavori per una ditta di mobili. Il portavoce del governo giordano ha detto ora che le autorità israeliane hanno inviato la lettera di scuse alla Giordania dopo avere pagato un risarcimento alle famiglie dei due uccisi.