Il piano presentato dal governo di Amman farà da punto di riferimento per la politica verso i profughi nei prossimi anni, compresi i progetti a livello locale, i piani infrastrutturali e gli sforzi per raccogliere donazioni dalla comunità internazionale. "La crisi siriana ha portato alla peggiore catastrofe umanitaria dalla Seconda Guerra Mondiale, con un conseguente aumento delle minacce alla sicurezza internazionale e alla crescita economica", ha sottolineato Mulki, citato dall'agenzia Petra, di fronte agli ospiti stranieri. "Dopo sette anni - ha aggiunto il primo ministro - le possibilità di un ritorno dei siriani nel loro Paese rimangono scarse. Anche nel caso di una soluzione pacifica, ci vorranno anni per ricostruire la Siria e rimandare a casa i rifugiati".
Secondo le autorità giordane, finora i contributi internazionali per far fronte all'afflusso di profughi siriani nel Paese hanno coperto solo il 65% dei bisogni. (ANSAmed).