Il primo ministro Omar al-Razaz si è impegnato in una campagna svoltasi in località rurali e in città al fine di illustrare le finalità di quella legge il cui intento è di raccogliere fino a 300 milioni di dinari giordani all'anno. In seguito a questi incontri la legge ha subito emendamenti ''frutto del dialogo con le associazioni, con i partiti politici e con le altre istituzioni della societa' civile'', secondo l'agenzia di stampa Petra. Il governo ha spiegato di dover agire all'interno di istruzioni impartite dal Fondo monetario internazionale. Ha promesso miglioramenti nei servizi pubblici, nonche' una dura battaglia contro la evasione fiscale e la corruzione nel settore pubblico. Questo mese il ministero delle finanze ha avvertito che il debito estero della Giordania ha raggiunto il 95,3 p.c.
del Prodotto nazionale lordo mentre la crescita annuale resta lenta: cio' a causa della assenza di investimenti esteri e della chiusura dei confini con Siria e Iraq. (ANSAmed).