(ANSAmed) - ROMA, 7 MAG - E' stata la crisi economica il filo
rosso che ha unito le elezioni che si sono tenute ieri in
Francia, Grecia e Serbia. Questo è emerso con chiarezza ieri
sera dal 'Mediterranean Election Day live', la lunga diretta di
oltreradio.it, la nuova webradio sull'attualita' internazionale,
guidata da Francesco De Leo e ideata in collaborazione con Radio
Radicale.
Tantissimi i collegamenti con le capitali europee in cui ieri
i cittadini sono stati chiamati a decidere non soltanto il
futuro dei loro paesi, ma anche quello del resto d'Europa. La
vittoria di Francois Hollande in Francia, con il 51,7% delle
preferenze, è stata festeggiata dai socialisti francesi nella
sede del Pd di via dei Giubbonari. Per Jean Pierre Darnis,
vicedirettore Area dell'Istituto Affari internazionali, adesso
''si aprira' un gioco ferocissimo all'interno della destra
francese per la conquista della leadership. Sull'ondata di
queste presidenziali, analizza il ricercatore, ''ci si puo'
aspettare una vittoria della sinistra anche alle prossime
legislative che si terranno in giugno nell'Esagono''. Da adesso,
si apre una nuova era e ''la posta in gioco e' sicuramente anche
economica. Ora ci potrebbe avere il rilancio di una politica di
tipo keynesiano e una politica della crescita, dove si fa
deficit''.
Dalla Grecia, dove sono stati penalizzati i due grandi
partiti pro-austerità, i socialisti del Pasok e Nuova Democrazia
rimasti senza maggioranza numerica mentre si sono rafforzati i
partiti più estremisti a sinistra ma anche a destra, come il
partito di estrema destra Alba Dorata che fa il suo ingresso in
Parlamento. 'Questo risultato fa paura e fa molto male'', ha
affermato Viki Markaky, opinionista e giornalista greca dallo
studio. ''Si tratta di un voto di protesta, contro
l'austerita'''.
C'è poi il risultato delle presidenziali, legislative e
municipali in Serbia - i dati parziali vede un testa a testa tra
il presidente uscente Boris Tadic (dato per ora al 24,81%) e il
conservatore Tomislav Nikolic (24,7%), un risultato che li
vedra' andare al ballottaggio, il 20 maggio prossimo. La Serbia,
ha ricordato Miodrag Lekic, ex ambasciatore di Serbia in Italia
e docente di storia dei Balcani alla Luiss, ''e' in cerca del
suo orgoglio nazionale perduto''.(ANSAmed).