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Grecia: carceri troppo sovraffollate e sicurezza in tilt

Governo corre ai ripari dopo ultima maxievasione da Trikala

08 aprile, 11:58

(di Demetrio Manolitsakis) (ANSAmed) - ATENE, 8 APR - Il tentativo di fuga con un elicottero dal carcere di Trikala', nella Grecia centrale, una ventina di giorni fa e la successiva sparatoria fra secondini e carcerati in cui due guardie carcerarie sono rimaste ferite, oltre alla recente evasione in massa di 11 detenuti dalla stessa prigione ha riportato alla ribalta delle cronache la tragica situazione all'interno dei penitenziari del Paese. Una situazione che l'ex presidente del Parlamento, il socialista Apostolos Kaklamanis, ha definito "una bomba di dimensioni enormi pronta ad esplodere" a causa "del sovraffollamento delle prigioni, della composizione della popolazione carceraria, delle condizioni di vita dei detenuti, dell'insufficienza organizzativa e della mancanza di personale di custodia". Gli stessi rappresentanti sindacali delle guardie carcerarie hanno descritto la situazione "una pentola che bolle e che e' pronta a scoppiare", mentre due anni fa, nel marzo del 2011, il Consiglio d'Europa aveva definito le carceri greche come "centri di stoccaggio il cui controllo, per mancanza di personale di custodia, e' stato ceduto progressivamente ai gruppi di detenuti piu' forti degli altri". Le cause di una tale situazione sono molteplici. Secondo i dati forniti dal ministero della Giustizia, la popolazione carceraria della Grecia ha raggiunto le 12.912 unita' il 30% delle quali e' composta da detenuti di media o alta pericolosita', mentre la capacita' totale delle carceri del Paese non supera le 9.400 unita'. Un altro dato preoccupante messo in risalto dal ministero e' quello che riguarda il numero dei detenuti stranieri che al primo gennaio scorso era di 7.875 unita', una cifra che corrisponde al 63% del totale dei detenuti e che dimostra, tra l'altro, i danni fatti dalla disastrosa e fallimentare politica seguita sinora dai governi della Grecia sul problema dell'immigrazione illegale.

E non e' tutto. Anche le celle degli uffici di polizia sono spesso trasformati in prigioni provvisorie in attesa di riuscire a trovare spazio nelle carceri dove trasferire i detenuti.

Secondo fonti attendibili della polizia greca, citate dal quotidiano Kathimerini, circa il 40% degli arrestati tenuti in stato di fermo nelle celle dei commissariati sono stati processati, giudicati colpevoli e condannati ma non sono stati trasferiti in un carcere per mancanza di spazio. Esempio emblematico di questa situazione e' l'edificio di Atene che ospita il quartier generale della Polizia della regione dell'Attica, dove - secondo Kathimerini - si trovano attualmente 2.184 persone in stato di fermo delle quali 352 sono gia' state giudicate colpevoli e condannate a una pena detentiva.

A tutto cio' occorre aggiungere il fatto che le carceri, come dimostrano i dati forniti sempre dal ministero della Giustizia, sono ormai un vero e proprio colabrodo. Durante un recente controllo effettuato dalle forze speciali della polizia insieme con le guardie carcerarie nelle celle dei detenuti della prigione di Korydallos, sobborgo fra Atene e il porto del Pireo, sono stati scoperti 17 telefoni cellulari, 42 coltelli di fabbricazione rudimentale e 88 sbarre di ferro. In un altro controllo nel carcere di Trikala, sono stati scoperti anche qui 17 cellulari e due mappe che raffiguravano in ogni dettaglio il piano di fuga degli 11 detenuti evasi nei giorni precedenti.

Inoltre la crisi economica in cui si dibatte il Paese ha aggravato il problema della mancanza di personale di custodia.

Nel piu' grande penitenziario greco, quello di Korydallos, sono rinchiusi 2.400 detenuti mentre le guardie, nei giorni infrasettimanali e durante il giorno, sono 34 con un rapporto di un secondino ogni 70 carcerati. Ma la situazione e' molto peggiore la notte e nei giorni festivi quando i secondini sono di meno e ad ognuno di essi corrispondono 300 carcerati.

Ma gli ultimi avvenimenti hanno allarmato anche il governo che ora sta cercando di correre ai ripari. Il ministro della Giustizia, Antonis Roupakiotis, ha annunciato una serie di misure, tra cui la trasformazione di una delle attuali prigioni in un carcere di massima sicurezza in cui saranno trasferiti i condannati all'ergastolo o a pene pesanti. In questo penitenziario saranno installati sistemi per impedire il funzionamento dei telefoni cellulari nelle celle e saranno collocate reti di ferro sopra i cortili esterni per impedire rocambolesche fughe a bordo di elicotteri come piu' volte avvenuto in passato. Anche gli agenti di guardia all'esterno saranno dotati di armi pesanti. Per quanto riguarda le guardie carcerarie e gli altri dipendenti delle prigioni sospettati di collusione con i detenuti, lo Sdoe (la Guardia di Finanza greca) e' stata incaricata di passare al setaccio le loro situazioni bancarie e patrimoniali. (ANSAmed).

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