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Marmi Partenone: la "mission impossible" di Amal Clooney

Cercherà di farli riavere a Grecia, suo studio ci lavora da 2011

14 ottobre, 18:20

(di Furio Morroni) (ANSAmed) - ATENE, 14 OTT - Recuperare splendidi marmi rubati alla Grecia oltre 200 anni fa e riportarli ad Atene: è questa, come qui qualcuno l'ha già definita, la "mission impossible" di Amal Alamuddin-Clooney, 36 anni, la bella avvocatessa anglo-libanese convolata di recente a nozze con uno degli uomini più desiderati del mondo, la star Usa George Clooney. Come una novella Nemesis, l'antica dea greca dispensatrice di Giustizia, Amal è arrivata ad Atene su incarico del governo di Antonis Samaras insieme con altri due agguerriti colleghi: Norman Palmer e Geoffrey Robertson. Il primo divenuto famoso per aver vinto una causa con il Museo di Storia Naturale di Londra e aver ottenuto la restituzione di scheletri di aborigeni all'Australia, il secondo più noto per gli importanti casi risolti dal suo studio legale, uno dei più prestigiosi del Regno Unito.

Amal, a differenza di ciò che molti greci credono - ovvero che sia arrivata ad Atene sulla scia di recenti dichiarazioni fatte dall'attuale marito sull'opportunità che Londra restituisca i marmi ad Atene - si occupa del caso per conto dello studio legale londinese Doughty Street Chambers già dal 2011. Ovvero da quando David Hill, l'archeologo australiano che presiede l'Associazione internazionale per la riunificazione dei Marmi del Partenone, avvicinò Samaras convincendolo alla fine ad adire le vie legali nei confronti di Londra per risolvere una controversia che si trascina ormai da decenni.

Le opere - di cui Atene chiede di tornare in possesso dal 1981, quando era ministro della Cultura l'attrice Melina Mercouri - sono 15 metope, 56 bassorilievi di marmo e 12 statue (quasi l'intero frontone Ovest del tempio), oltre a una delle sei cariatidi del tempietto dell'Eretteo. I marmi, che ornavano il tempio di Athena Parthenos (vergine), gioiello architettonico del V secolo a.C., furono asportati e trafugati fra il 1802 e il 1811 da Lord Thomas Bruce Elgin, allora ambasciatore britannico presso la Sublime Porta, e venduti al British Museum nel 1816 per 35mila sterline oro dell'epoca.

La missione di Amal Clooney è cominciata stamani quando ha incontrato - insieme con Robertson, Palmer e Hill - il ministro della Cultura greco Constantinos Tassoulas. Alla domanda dei giornalisti che l'attendevano davanti al ministero sulle possibilità di ottenere la restituzione dei marmi, l'avvocatessa ha risposto sicura: "Ce la faremo". Domattina, la legale e i suoi collaboratori saranno ricevuti a Palazzo Maximos, sede del governo, dal premier Samaras, quindi visiteranno il Museo dell'Acropoli e successivamente il Partenone.

Come sottolinea quasi unanime la stampa ateniese, questa è una splendida opportunità per la Grecia di intraprendere finalmente una strada seria per recuperare parte del proprio prezioso patrimonio culturale. Da troppi anni infatti, per ottenere il ritorno dei Marmi, politici e accademici hanno solo speso tante parole inutili che non si sono mai tramutate in fatti concreti. Ma, alcuni osservano, questa è anche un'ottima occasione per la sofferente coalizione di governo guidata da Samaras di ottenere un successo di portata nazionale ed internazionale. Se il premier, infatti, sarà in grado di riportare a casa i tanto sospirati Marmi e risistemarli sul modello del Partenone in attesa nel Museo, otterrà senz'altro una delle più importanti vittorie mai riscosse da un politico greco agli occhi della propria gente. Che di certo innescherà una logica, e tanto necessaria in questo momento, ricaduta di consensi elettorali.

(ANSAmed).

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