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Grecia: la gente vuole stabilità ed economia più moderna

Sondaggio, 43% appoggia lavoro Troika e pensa non sia finito

20 ottobre, 17:09

Un impiegato osserva l'andamento della Borsa di Atene Un impiegato osserva l'andamento della Borsa di Atene

(di Demetrio Manolitsakis) (ANSAmed) - ATENE - Sopitasi la comprensibile rabbia dei primi anni di crisi, la società greca sta pur se lentamente prendendo coscienza della realtà politica ed economica nazionale e internazionale e all'incertezza preferisce le difficoltà. I greci vogliono infatti che finalmente sia fatto anche nel loro Paese ciò che dovrebbe essere stato fatto già da anni, ovvero modernizzare la vita politica e l'economia, magari con l'aiuto dei partner europei per essere certi di uscire presto dalla crisi. Questo è quanto risulta da un nuovo sondaggio d'opinione condotto dalla società Kapa Research per conto del domenicale ateniese To Vima tis Kyriakis (La tribuna della domenica) in base al quale il 59,7% dei greci dice "sì" ai governi di coalizione - confermando così la fine del perfetto bipartitismo - e più del 50% dice "no" al ricorso anticipato alle urne. In altre parole, i greci mostrano una chiara tendenza verso un sistema proporzionale multipartitico - senza premio di maggioranza - e tutto ciò nel momento in cui i partiti in altre nazioni europee, tra cui Italia, lavorano per un bipolarismo solido e funzionale che garantirebbe al Paese la stabilità. Indicativo della situazione politica è il fatto che la somma delle preferenze per i due maggiori partiti del Paese, Nea Dimokratia (il partito di centro-destra guidato dal premier Antonis Samaras) e Syriza (sinistra radicale, guidato da Alexis Tsipras), raggiungono il 50,9%. Nelle elezioni per il Parlamento europeo la percentuale dei voti ottenuti dai due partiti era stata del 49,29%. Secondo il sondaggio, Syriza rimane la prima formazione politica nelle preferenze dei greci con il 27,4%, contro il 23,5% di Nea Dimokratia. Al terzo posto, con il 6,4%, si trova il partito filo-nazista Chrysi Avgì (Alba Dorata). Seguono il socialista Pasok con il 5,8%, To Potami con il 5,6%, il Partito Comunista di Grecia (Kke) con il 5,3%, il partito dei Greci Indipendenti (destra) con il 3,8% e Sinistra Democratica (Di.Mar) con l'1,1%. Alla domanda su quale sarebbe il miglior premier al momento per il Paese, il 42,5% degli intervistati ha risposto Samaras contro il 36,1% che preferisce Tsipras.

Per quanto riguarda la situazione economica del Paese e il rapporto con i creditori internazionali, una parte rilevante dell'opinione pubblica - sempre stando ai risultati del sondaggio - considera con una certa perplessità l'eventuale liberazione del Paese dal controllo della troika (Fmi, Ue e Bce) prima della conclusione del programma di risanamento economico, in quanto il sistema politico non è tuttora riuscito a convincere i greci della propria capacità di garantire al Paese la tranquilla uscita dalla crisi. Il 46,5% dei greci ritiene infatti che non è ancora finito il rischio dell'uscita della Grecia dall'euro, mentre il 43,1% pensa che senza il controllo della troika il Paese potrebbe ripetere gli errori del passato che hanno portato alla crisi. Circa il ricorso anticipato alle urne come chiedono i partiti dell'opposizione approfittando dell'imminente elezione del presidente della Repubblica - il mandato di Karolos Papoulias scade nel febbraio del 2015 - la maggioranza dei greci (il 50,8% contro il 42,3%) si pronuncia per la stabilità politica: il nuovo presidente, secondo la gran parte dgli intervistati, deve essere eletto dall'attuale Parlamento senza che si debba fare ricorso ad elezioni anticipate. (ANSAmed).

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