Secondo il giornale, i greci mangiano circa 300mila tonnellate di carne di maiale l'anno, 190mila delle quali sono importate: il che significa che un souvlaki su tre è "straniero". I principali fornitori della Grecia sono l'azienda danese 'Danish Crown', il maggiore produttore di carne di maiale in Europa e numero due del mondo, l'olandese 'Vion' e la tedesca 'Tonnies'. Nel 2013 il valore delle importazioni di carne è ammontato a 1,11 miliardi di euro, quasi la stessa cifra che nel 2014. A livello internazionale, la Grecia occupa il settimo posto nel consumo pro-capite di carne rossa.
Il rapporto fa anche un confronto tra le importazioni di carne e le esportazioni di prodotti greci come l'olio d'oliva.
Le esportazioni greche di pesce ammontano a circa 420 milioni di euro all'anno, mentre l'export dell'olio di oliva varia tra i 250 ed i 400 milioni di euro l'anno. Ciò significa che i proventi delle esportazioni non coprono le spese per le esigenze di carne di maiale e di manzo. Secondo il rapporto, la carenza di carne rossa in Grecia è in parte dovuta alla politica agricola comune dell'Unione europea.
Secondo la direttiva europea, infatti, i Paesi del Nord Europa hanno intrapreso la produzione di carne e latticini, mentre quelli del Sud si sono dedicati alla produzione di olio d'oliva, frutta e verdura. Nel 1980, prima di entrare nella Comunità economica europea, la Grecia produceva l'85% della carne di maiale e il 66% di quella bovina che consumava. Cifre passate oggi rispettivamente al 63% e al 13%. (ANSAmed).