Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Alimentazione: anche il famoso "souvlaki" non è più greco

Uno su tre è fatto ormai con carni importate

24 marzo, 09:45

(ANSAmed) - ATENE, 24 MAR - Il famoso 'souvlaki' greco (pezzetti di maiale, manzo o pollo arrostiti su spiedini) ormai non è più greco perché la maggior parte della carne consumata in Grecia è importata. A confermare l'avvenuta scomparsa di una delle più note tradizioni alimentari elleniche è un rapporto pubblicato dal quotidiano To Vima secondo cui la maggior parte delle carni destinate a fare il souvlaki greco proviene da Danimarca, Paesi Bassi e Germania.

Secondo il giornale, i greci mangiano circa 300mila tonnellate di carne di maiale l'anno, 190mila delle quali sono importate: il che significa che un souvlaki su tre è "straniero". I principali fornitori della Grecia sono l'azienda danese 'Danish Crown', il maggiore produttore di carne di maiale in Europa e numero due del mondo, l'olandese 'Vion' e la tedesca 'Tonnies'. Nel 2013 il valore delle importazioni di carne è ammontato a 1,11 miliardi di euro, quasi la stessa cifra che nel 2014. A livello internazionale, la Grecia occupa il settimo posto nel consumo pro-capite di carne rossa.

Il rapporto fa anche un confronto tra le importazioni di carne e le esportazioni di prodotti greci come l'olio d'oliva.

Le esportazioni greche di pesce ammontano a circa 420 milioni di euro all'anno, mentre l'export dell'olio di oliva varia tra i 250 ed i 400 milioni di euro l'anno. Ciò significa che i proventi delle esportazioni non coprono le spese per le esigenze di carne di maiale e di manzo. Secondo il rapporto, la carenza di carne rossa in Grecia è in parte dovuta alla politica agricola comune dell'Unione europea.

Secondo la direttiva europea, infatti, i Paesi del Nord Europa hanno intrapreso la produzione di carne e latticini, mentre quelli del Sud si sono dedicati alla produzione di olio d'oliva, frutta e verdura. Nel 1980, prima di entrare nella Comunità economica europea, la Grecia produceva l'85% della carne di maiale e il 66% di quella bovina che consumava. Cifre passate oggi rispettivamente al 63% e al 13%. (ANSAmed).

© Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati