(di Patrizio Nissirio) - ATENE- Atene è scesa in piazza, come ogni 17 novembre, per ricordare la rivolta del 1973 degli studenti al Politecnico di Atene, una protesta contro la dittatura dei Colonnelli che fu repressa nel sangue - 24 studenti morirono all'interno dell'Università, centinaia furono i feriti, e un numero imprecisato di vittime fu causato dalla repressione violenta che seguì quei fatti - ma che segnò l'inizio della fine della giunta militare, che sarebbe caduta meno di un anno dopo.
La sfilata di migliaia di persone, partita come sempre dal Politecnico verso le 13:30 è stata aperta dai membri della Associazione dei prigionieri e degli esiliati della Resistenza 1967-1974 con la bandiera greca insanguinata - era la stessa issata sul cancello che fu sfondato da un carro armato la notte del 17 novembre 1973 e che travolse, schiacciandoli, alcuni studenti, mentre all'esterno dell'ateneo in migliaia si erano radunati per appoggiarli - si e' snodata nelle principali arterie del centro, dirigendosi verso l'ambasciata Usa, a ricordo del sostegno dato dall'amministrazione di Washington al golpe del 1967.
La polizia ha garantito la sicurezza mantenendo le distanze dal corteo con circa 7.000 agenti. C'è stato qualche momento di tensione provocata da alcuni contestatori solo poco prima dell'arrivo del premier Alexis Tsipras al monumento all'Università che ricorda i caduti della repressione, dove ha deposto una corona di fiori. Il viceministro dell'Interno Nikos Toskas ha detto che la polizia non ha oggi un "atteggiamento aggressivo". La contestazione, che ha visto anche qualche contatto tra manifestanti e 'antagonisti' che urlavano frasi contro il governo, è durata qualche minuto.
Negli anni passati, con la Grecia sotto il peso della crisi economica, le manifestazioni in ricordo del 17 novembre sono state spesso segnate da incidenti e arresti.
Ricordando stamane la rivolta del Politecnico in Parlamento Tsipras ha detto che il suo governo non permetterà "ad anarchici ed estremisti di destra di sfruttare le lotte del Politecnico per le loro meschine cause". "Non dobbiamo permettere a nessuno di sequestrare le lotte del nostro popolo - ha affermato - Non consentiremo questo ai sedicenti antagonisti o alla destra". La giunta dei Colonnelli - dopo l'ondata di indignazione internazionale per la repressione della protesta , il generale Dimitrios Ioannides aveva deposto il colonnello Giorgos Papadopoulos - ispirò, pochi mesi dopo la fine della rivolta degli studenti, il golpe contro l'arcivescovo Makarios III a Cipro, un'azione che portò la Grecia sull'orlo della guerra con la Turchia, che rispose al tentativo di colpo di stato invadendo la parte nord dell'isola. Ioannides perse a quel punto il sostegno di gran parte delle forze armate, fu creato un governo di unità nazionale con a capo l'esponente conservatore da anni in esilio, Konstantinos Karamanlis, che rientrò da Parigi. La Grecia sarebbe tornata alla democrazia con le elezioni del novembre 1974, un anno dopo l'insurrezione del Politecnico..