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Appello Tusk a migranti economici, non venite in Europa

Non crederte a trafficanti. Ad Ankara chiede riportarli indietro

03 marzo, 20:47

Refugees situation in Idomeni, Greece, at the borders with FYROM Refugees situation in Idomeni, Greece, at the borders with FYROM

BRUXELLES - "Appello ai migranti economici potenzialmente illegali: non venite in Europa. Non date retta ai contrabbandieri. Nessun paese europeo sarà un paese di transito". Lo ha twittato il presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, poco dopo l'incontro con il primo ministro greco Alexis Tsipras ad Atene. In un altro messaggio Tusk ha scritto: "La Ue non lascerà la Grecia da sola. Dò il benvenuto allo Strumento europeo di assistenza per l'emergenza da 700 milioni di euro (annunciato ieri dalla Commissione, ndr) per affrontare le crisi umanitarie, anche in Grecia".
La visita di Tusk ad Atene è la seconda in 16 giorni, come ricordato dallo stesso presidente del Consiglio europeo dopo l'incontro con Tsipras. Il polacco in settimana ha già visitato Vienna, Lubiana, Zagabria e Skopje, e dalla Grecia andrà a Istranbul, Ankara e Belgrado, completando il giro delle capitali della rotta balcanica.
"Dobbiamo costruire un consenso europeo basato sulle nostre decisioni e regole comuni. Dobbiamo evitare le divisioni tra noi, perché non ci portano più vicino alla soluzione, ma servono solo ad erodere la fiducia" ha detto nel suo discorso dopo l'incontro con Tsipras, aggiungendo che "rispettare le regole di Schengen non risolverà la crisi migratoria ma senza di esse non abbiamo alcuna possibilità di risolverla".
Tusk ha anche argomentato sull'appello ai migranti lanciato via Twitter. Ribadendo l'invito a "non venire in Europa", il polacco ha aggiunto: "Non mettete a rischio i vostri soldi e le vostre vite: significa giocarsi tutto per non avere niente. La Grecia, come ogni altro paese europeo, non sarà più un paese di transito. Le regole di Schengen torneranno in vigore".
Annunciando lo spostamento in Turchia, il presidente del Consiglio europeo ha sottolineato che "il piano d'azione comune resta una priorità" e che "dobbiamo fare tutto il possibile perché abbia successo". "Questo - ha specificato - alla fine significa che gli alti numeri che stiamo vedendo devono scendere e rapidamente. In termini concreti significa anche che dobbiamo aumentare i ritorni dei migranti irregolari che arrivano in Grecia dalla Turchia".

Tusk a Ankara, riportare in Turchia gli irregolari

Turchia e Ue "concordano che il flusso di rifugiati resta ancora troppo alto e che ulteriori azioni sono necessarie" e per ridurli il modo migliore è scoraggiare le partenze organizzando un sistematico ritorno dei migranti irregolari in Turchia dalla Grecia. Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo ad Ankara dopo l'incontro con il premier turco Ahmet Davutoglu, ulteriore tappa del suo viaggio nelle capitali della rotta balcanica in preparazione del vertice straordinario di lunedì prossimo. "Sta alla Turchia decidere come meglio ottenere la riduzione dei flussi" ha affermato Tusk, aggiungendo che però "per molti in Europa il metodo più promettente sembra essere quello di un meccanismo rapido e su vasta scala per rimandare indietro in Turchia i migranti irregolari che arrivano in Grecia". "Questo - ha aggiunto - spezzerebbe efficacemente il business model del trafficanti". Secondo Tusk durante l'incontro è stata anche "sottolineata l'importanza di raggiungere una soluzione complessiva del problema di Cipro". (ANSAmed).

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