ROMA - La crisi greca va in scena: al Teatro Palladium di Roma, martedì 10 e mercoledì 11 maggio, prima nazionale per 'Tefteri, il libro dei conti in sospeso', performance multimediale tratta dall'omonimo libro di Vinicio Capossela, edito nel 2013 da Il Saggiatore. Protagonista e autrice dell'adattamento teatrale è Angeroula Pitsaki, attrice e regista greca, che così descrive gli effetti del terremoto finanziario, sociale ed economico che ha colpito la Grecia e l'Europa. Ma narra anche il popolo ellenico, il suo carattere polivalente, la sua forza di ribellarsi, la sua capacità di non abbattersi nella tragedia, ma di affrontarla e anzi trasformarla, ritrovando l'antropos, l'uomo.
Il tutto al suono del Rebetiko, la musica che divenne la voce anticonformista e libertaria dei profughi greci provenienti dall'Asia minore nel 1922. Una musica che nello spettacolo è sfondo e personaggio del racconto, è il coro che rappresenta lo spirito greco. Una musica energica, dirompente, che qualcuno definisce il "punk" degli anni venti/trenta, altri il blues greco.
È da qui che scaturiscono i due binari su cui scorre la piece. Su un grande schermo, simbolo della crisi, la Grecia e il suo paesaggio che la crisi ha mutato. Le immagini dei profughi di ieri e di oggi, tragicamente simili, che Tefteri - che in greco è il libretto su cui si appuntano i conti - mostra proprio partendo dal rebetiko, quale musica dei profughi.
In scena un'installazione creata con abiti laceri, sofferti, omaggio ai profughi di tutto il mondo e a un paese in distruzione. In scena Angeroula Pitsaki recita e danza tra prosa, video e teatro delle ombre - con il suo personaggio principale, tratto dalla tradizione, Karaghiozis - in un incessante passaggio dall'euforia alla disperazione, dalla vita alla morte. E per parlare di crisi greca e dramma dei profughi, la sera dell'11 maggio dopo lo spettacolo, si terrà un dibattito a cui parteciperanno, scrittori, studiosi, rappresentanti delle Comunita Elleniche in Italia, ed altri.