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Ue: Strategia Adriatico-Ionica, processo ancora in salita

Su migranti, trasporti, energia e mare 'nessuno può fare solo'

13 maggio, 17:03

(di Cristiana Missori) (ANSAmed) - DUBROVNIK, 13 MAG - Due giorni per tirare le somme e fare il punto sulla situazione in tema di infrastrutture e trasporti, interconnessione energetica, rispetto dell'ambiente e del mare e turismo sostenibile, senza dimenticare l'emergenza migratoria. Da Dubrovnik, dove si è concluso il primo Forum sulla Strategia Adriatico-ionica (Eusair), Croazia, Italia, Grecia, Slovenia, Albania, Montenegro, Bosnia Erzegovina e Serbia tornano a ribadire con forza la necessità di unirsi e superare gli ostacoli, per creare benessere nella regione. Quattro Paesi Ue e quattro in attesa di farne parte, ''che si devono confrontare su base paritaria'', come ha ricordato il Commissario per le Politiche regionali, Corina Cretu, che partono da condizioni economiche e sociali diverse.

Tante le difficoltà da rimuovere sulla strada della cooperazione. Una su tutte: l'idea di potere fare da soli.

''Serve maggior coesione'', hanno ribadito ieri i ministri degli Esteri firmando 'la Dichiarazione di Dubrovnik'. Serve, poi, anche maggiore preparazione delle classi dirigenti locali e la capacità di sapere utilizzare al meglio i fondi europei, ha ricordato la Cretu. Serve anche una maggiore preparazione degli operatori privati, come è stato ricordato stamane nel corso dei panel tematici dedicati allo sviluppo del turismo sostenibile e energetico.

L'Adriatico può essere un mare di opportunità. Lo è sicuramente per l'Italia, che verso questa regione vanta un interscambio di 27 miliardi, come ha ricordato il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. E anche per la Germania, che insieme alla Penisola è il più importante attore economico dell'area, e che proprio lo scorso anno ha lanciato il processo di Berlino, iniziativa volta a accelerare l'integrazione e la cooperazione dei Balcani occidentali. A non potere essere ignorata, la questione della gestione dei flussi migratori. Se pur generico, l'appello degli otto a una maggiore solidarietà e responsabilità trova spazio nella Dichiarazione siglata ieri. Una proposta arriva invece dal presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso.

Ai quattro settori strategici (Crescita blu; Collegare la regione; Qualità ambientale; Turismo sostenibile) della Strategia, spiega a margine del Forum il vicepresidente vicario dell’Euroregione Adriatico-Ionica, ''se ne deve aggiungere un quinto, l'accoglienza e l'integrazione''. E dalla Grecia - che dal primo giugno assumerà la presidenza di turno dell'Ue - arriva il monito. Coesione significa anche includere la parte più orientale della Strategia, significa parlare di mare Egeo, al confine con la Turchia e la Bulgaria.

Segno che la regione Adriatico-ionica è in parte ancora da fare.

(ANSAmed).

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