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Mattarella nella Grecia dell'austerity, nodo migranti

Presidente oggi ad Atene, visita a campo profughi

17 gennaio, 10:03

Sergio Mattarella in Grecia Sergio Mattarella in Grecia

(dell'inviato Fabrizio Finzi).

ATENE - Oltre 5000 mila migranti morti in mare nel 2016. Nel 2015 circa un milione di persone ha attraversato il Mediterraneo, di questi 800 mila sono arrivati in Grecia. L'anno scorso il flusso è diminuito ("solo" 360 mila) ma ben 181 mila migranti hanno messo piede in Italia. Sono numeri record che fanno ben capire perchè il tema dell'immigrazione e della necessità di una equa ricollocazione in Europa sarà centrale nei colloqui che Sergio Mattarella avrà da oggi in Grecia.
Il presidente della Repubblica sarà infatti ad Atene per una visita ufficiale di due giorni: troverà un Paese sfiancato dall'austerity, gestito tutt'oggi dalla Troika (Ue-Fmi-Bce) e con il rischio di elezioni anticipate ventilate da Alexis Tsipras. Il primo ministro greco dopo aver deciso una sorta di tredicesima straordinaria per dare respiro ai pensionati ora si trova con il fiato sul collo della Troika che minaccia di non erogare i finanziamenti previsti dal piano di salvataggio del Paese. Insomma quella di Mattarella ad Atene sarà una visita densa di significato, in un Paese "fratello" e decisamente in crisi ma che presenta fondamentali analogie con l'Italia. Inevitabile quindi che i mali del cieco pareggio di bilancio, dell'austerity come dogma incrollabile, saranno al centro dei colloqui politici con il Presidente della Repubblica Ellenica, Prokopīs Pavlopoulos e nell'ancora non confermato incontro con Tsipras.
Mattarella, sensibilissimo al tema e preoccupato dalle tentazioni isolazioniste di alcuni Paesi della Ue, visiterà anche un campo profughi. In Grecia la situazione dei flussi è decisamente migliorata dopo il terribile 2015. L'accordo tra la Ue e la Turchia regge e la chiusura della rotta balcanica ha riportato i migranti a prediligere l'Italia come via privilegiata di entrata nell'Unione europea.
Ma è il problema della ricollocazione che deve essere affrontato: il processo procede al rallentatore e la situazione nei campi - sia in Italia che in Grecia - diventa sempre più preoccupante. Basti pensare che delle circa 160 mila persone che dovevano essere ricollocate dai campi italiani e greci, ad oggi, ne sono state spostate - secondo i più recenti dati dell'Unhcr - solo 5290. La maggior parte (4134) dalla Grecia e appena 1156 dall'Italia. Un misero tre per cento del totale. Il tutto nell'inazione completa di Bruxelles.

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