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Atene, il sogno realizzato della Fondazione Niarchos

Il centro culturale progettato da Piano inizia programmazione

21 marzo, 10:00

(di Patrizio Nissirio) (ANSAmed) - ATENE, 21 MAR - Il contrasto, anche solo nella scala, con tutto ciò che gli sta intorno ricorda quello del Partenone con il resto di Atene. Un paragone che può suonare irrispettoso, ma il nuovo, gigantesco Centro culturale della Fondazione Stavros Niarchos (Snfcc) sorto a Kallithea, a due passi dal mare nell'area metropolitana ateniese, è già diventato un nuovo simbolo della capitale greca, proprio come l'edificio-icona della classicità. La struttura, progettata da Renzo Piano, ospita la Biblioteca nazionale (in fase di trasloco), la Fondazione stessa, e l'Opera nazionale ellenica, pronta a partire con la sua programmazione per la stagione-pilota.

L'onore spetta alla danza, che debutta nell'avveniristica sala principale (qui ha parlato Barack Obama durante la sua visita ad Atene) con lo spettacolo Topia (paesaggi) il 31 marzo.

Gli artisti si esibiranno sull'immenso palco (uno dei quattro intercambiabili) su musiche di Ezio Bosso, Johann Sebastian Bach e John Adams. Poi, dal 23 aprile, sarà la volta dell'opera, con il Macbeth di Verdi.

Ma il complesso è già molto attivo nelle attività culturali, ricreative e per l'infanzia, per quello che riguarda la Fondazione, anche e soprattutto nel parco che 'sale' sopra gli edifici e nel canale che lo attraversa. Il progetto, di cui si è iniziato a discutere nel 1998, e che è stato sigillato da una legge che nel 2009 assegnava i terreni pubblici per la costruzione, è stato interamente finanziato dalla Fondazione con 630 milioni di euro, il che comprende gli stanziamenti per il funzionamento dei prossimi cinque anni, durante i quali si punta a rendere il tutto auto-sostenibile. L'Opera e la Biblioteca sono già passati sotto la gestione pubblica.

"Quando fu concepita l'idea la Grecia era un paese molto diverso - spiega ad ANSAmed il direttore generale dell'Snfcc Dimitris Protopsaltou - Quando è arrivata la crisi, che in Grecia è esplosa nel 2011-2012, ci siamo fatti la domanda, 'C'è ancora bisogno di questa struttura'? Decidemmo di continuare, proprio perché c'era la crisi. Le crisi, infatti, sono sempre originate nella cultura. E se investi in cultura ed istruzione, sarai meglio equipaggiato ad affrontarle, in futuro. E oggi la gente vede questo come un faro di ottimismo, nonché un esempio della collaborazione vincente tra pubblico e privato".

C'e' stata massima vigilanza nel corso dei lavori, con riunioni dei comitati di controllo pubblico-privati trasmesse in diretta,e nessuno dei governi che si sono succeduti, di qualsiasi colore, ha interferito con il progetto, sottolinea Protopsaltou.

Le tecnologie (molte italiane) pongono lo Snfcc ai vertici degli edifici del genere, con le sale modulabili, l'isolamento acustico perfetto, e l'energia che è all'85% autoprodotta dal colossale tetto coperto da pannelli solari, nella parte detta 'Il faro', il più grande tetto 'solare' del mondo. "Qui - spiega ancora il direttore - lavorano circa mille persone, tra Opera, Biblioteca e Fondazione. E' un centro estroverso, cambia il modo di lavorare delle persone. Un edificio che aiuta le persone ad evolversi. Ogni giorno io mi rendo conto del genio di Renzo Piano". (ANSAmed).

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