In questo viaggio, l'autore sceglie di accompagnare il lettore alla scoperta degli angoli meno noti della città, immergendolo nelle narrazioni di alcuni degli scrittori ellenici contemporanei più famosi: da Petros Màrkaris - "inventore del commissario Kostas Charitos e parente ellenico del siculo Salvo Montalbano" - a Menis Kumandareas; da Giorgos Seferis e Margarita Liberaki. Scelti, spiega Nissirio, "innanzitutto per il loro rapporto con la città". La Atene "che ci troverete dentro è la loro, ma anche la mia: ruvida, sensuale, sorprendente, dolcissima ed amara. Ma vera fino all'ultimo vetro rotto, o spanakopita appena sfornata". Una città con oltre cinque milioni di abitanti, un passato epico e una storia recente meno gloriosa, fatta di decadimento, abusivismo galoppante e crisi economica nera e "dove ateniesi, ricchi e poveri, immigrati si contendono lo spazio". Eppure la capitale greca è tanto altro ancora. E' un mix tra Oriente e Europa, con i suoi quartieri eleganti e i monumenti classici, le sue periferie e i centri ultramoderni. E' proprio nella descrizione di queste apparenti contraddizioni che è possibile capire il carattere, i difetti e i pregi dei greci di oggi. Basta farsi trascinare fra le pagine di questa guida zeppa di aneddoti, dritte e curiosità e seguire i tanti suggerimenti dell'autore. Al netto dell'Acropoli e del Museo Archeologico, i quartieri centrali o quelli più eleganti come Kolonaki o Kifissià, la passeggiata proposta da Nissirio parte dal Primo cimitero cittadino (Proto Nekrotafeio Athinon), datato 1837, che ospita "un nutrito elenco di nomi celebri e celeberrimi della storia greca, ellenici e stranieri". E se, a un occhio poco attento, Atene pare un blocco di cemento, la sorpresa arriva facendo due passi per "i giardini dello Zappeion e in quelli adiacenti, chiamati Nazionali". La vita vera, sostiene Nissirio, la si trova immergendosi fra gli "aromi forti" del mercato della carne, del pesce e delle verdure, Varvakeios. "Luogo - scrive - di misteriose taverne aperte tutta la notte, dove il piatto di riferimento è il patsas, parente greco della trippa". Fra queste, "DiPorto, in attività dal 1887 - forse la più antica taverna ateniese". O nei cinema all'aperto. Oggi ridotti a 90 in tutta Atene, mentre negli anni '60 erano circa 600. E ancora, i quartieri trasformati dalla crisi economica del 2008, come Psirì - dove visse Lord Byron, e dove "le botteghe artigiane del XX secolo hanno lasciato spazio ai bar e caffè alla moda" - o "la cittadella della cultura del Comune di Atene, Technopolis, sorta nella zona di un ex gazometro che ospita musei, negozi e caffè che fanno da cornice ad affollati spettacoli teatrali e musicali e mostre". Tante identità, dunque, per una città che resta comunque una città di mare. "Visitare Atene senza sperimentare il caos vacanziero, o notturno, o semplicemente chiassoso del Pireo - nota l'autore - significa smarrire un pezzo della sua identità".
Una buona scelta, aggiunge, è quella di visitare "l'avveniristico Centro Culturale della Fondazione Stavros Niarchos di Kallithea dal cui immenso terrazzo si coglie la baia e la collina di Kastella". Infine, in questo suo grande omaggio alla capitale ellenica, Nissirio dedica alcune pagine alla "Atene che non esiste più", fatta dei caffè della fine dell'Ottocento e i primi del Novecento che ospitarono fra i loro avventori intellettuali e politici, scrittori e militari. (ANSA).