In Sicilia ho organizzato le lotte contro l'inquinamento petrolifero e lo sfruttamento del territorio e ho scritto sul giornale dell'antimafia, 'I Siciliani'; ho avuto un premio antimafia intitolato a Turiddu Carnevale".
La storia della famiglia di Nassis "è unita alla storia della Grecia - racconta -. Mio bisnonno ha lottato contro i turchi, mio nonno contro i tedeschi, da partigiano, e contro gli sfruttatori dei contadini come segretario dell'AKE (Partito degli Agricoltori Greco), esiliato e torturato per 11 anni. Mio padre, sotto i colonnelli, si rifugiò in Italia nel '68. La mia bandiera? Fermare il neofascismo".
Dal 2015 Nassis presiede le comunità e confraternite elleniche in Italia. E ha scelto la sfida elettorale in Grecia in una prospettiva europea: "Sono con Syriza perché ha riportato la Grecia al centro della politica europea. I greci hanno mostrato in questi anni difficili che cosa vuol dire dignità e popolo, e Syriza è stata degnamente, e con abilità, alla loro testa. Sono greca e quindi sono europea. Perché parlo la lingua del Mediterraneo, perché sono figlia di un popolo che ha fatto l'Europa, che si contamina e si mescola senza paura, sempre su un sistema di valori non egoista ma generoso. Perché è ingiusto che una ragazza in Svezia possa lavorare o studiare e un'altra in Sicilia o ad Atene debba rinunciare o andar via. Dobbiamo rifondare un'Europa profondamente democratica, solidale, pacifica ed essenzialmente umana".
"Parlo due lingue forti e profonde, divise solo da una sponda - dice -. E' da tremila anni che Italia e Grecia animano tutta l'Europa. L'Italia in cui sono cresciuta è la Magna Grecia, la mia lingua è quella del Mediterraneo. Il Sud, il Mediterraneo, è il cuore d'Europa. E' il centro del problema sociale, quello in cui bisogna intervenire prima. La migrazione è un dono, non un oggetto di paura. Le nazionalità uniscono, il nazionalismo uccide. Il muro rende poveri, diversità è ricchezza".(ANSAmed).