Al momento non è stata registrata alcuna vittima". Lo riporta Medici senza frontiere in una nota sottolineando che "circa 600 persone rimaste senza un rifugio hanno trovato una sistemazione in alcuni edifici dell'isola grazie all'aiuto di alcune ong locali". Msf sta attualmente supportando l'ospedale locale fornendo mediatori interculturali e svolgendo assistenza psicologica d'emergenza. Msf sta inoltre distribuendo beni di prima necessità per le persone colpite dall'incendio, oltre a continuare la regolare distribuzione di acqua.
"Nel campo di Vathy, circa 6.000 persone, la metà donne e bambini, vivono in condizioni terribili in una struttura progettata per accoglierne 650. La maggior parte vive in rifugi di fortuna senza accesso regolare a servizi igienici o docce", sottolinea Msf.
A Samos le équipe dell'organizzazione, attive dal 2015, forniscono circa 40.000 litri d'acqua ogni giorno e assistenza psicologica. Il 36% dei pazienti di Msf a Samos manifesta sintomi gravi come depressione, disturbi post traumatici e comportamenti autolesionistici, aggravati dall'estrema precarietà in cui vivono. Msf è presente anche sulle isole di Chios e Lesbo fornendo cure mediche e assistenza psicologica ai migranti e rifugiati.(ANSAmed).