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Migranti: 13mila in limbo a Lesbo dopo seconda notte incendi

Hanno dormito per strada, in parcheggi, in attesa di soluzione

10 settembre, 12:50

(ANSAmed) - ATENE, 10 SET - Continua la sofferenza per circa 13mila rifugiati e migranti evacuati dal campo migranti di Moria sull'isola greca di Lesbo, dopo una seconda notte di incendi, passata dormendo per strada. Migliaia sono stati costretti a dormire all'addiaccio martedì dopo che un enorme incendio ha distrutto gran parte del campo profughi, mentre un secondo incendio è scoppiato mercoledì sera distruggendo ciò che restava dopo il primo incendio, spingendo nuovamente alla fuga coloro che avevano tentato di tornare nel campo.

Le persone hanno dormito sui bordi delle strade, nei campi, nelle montagne vicine e nei parcheggi dei supermercati della zona, in scene che sconvolgono il mondo. Mentre i rinforzi della polizia sono giunti sul posto anche per impedire ai richiedenti asilo di entrare nella città principale di Mitilene, i residenti locali e i funzionari del comune di Lesbo si sono mobilitati per impedire il reinsediamento delle persone nel campo di Moria, che ora somiglia a una zona di guerra con terra bruciata, teloni sciolti e metallo ardente.

Il sindaco di Lesbo, Stratis Kytelis, ha detto ai giornalisti che si batterà per la chiusura completa del campo e contro la creazione di qualsiasi altra struttura per sostituirlo.

"Comprendendo l'indignazione dei cittadini per la situazione attuale e attenendomi rigorosamente alle decisioni del Consiglio comunale, continuerò a spingere con tutte le mie forze per la chiusura definitiva del campo di Moria. Non vogliamo strutture per migranti a Lesbo", ha dichiarato. "Vi prego di unirvi a me per sostenermi in questo momento critico, che potrebbe significare la chiusura definitiva del campo di Moria. Per motivi di salute, questo campo non riaprirà".

Il governo greco, nel frattempo, sta tentando di trovare soluzioni, in primo luogo per ospitare le migliaia di richiedenti asilo che si trovano in un limbo, senza un posto dove andare. Mentre ieri è stata trovata una soluzione per i 408 minori rifugiati non accompagnati, che sono stati trasportati in aereo verso la Grecia continentale con l'aiuto della Commissione europea, la situazione per i migranti rimasti non è così semplice, a causa dell'enorme numero di persone coinvolte.

Il ministero greco dell'Immigrazione e dell'asilo ha annunciato che entro la giornata "verranno intraprese tutte le azioni necessarie per l'accoglienza immediata dei più deboli e delle famiglie di Moria in aree appositamente progettate".

Queste includono navi, tra le quali una imbarcazione di una compagnia privata che è già arrivata al porto di Sigri (a circa 100 chilometri dal capoluogo di Mitilene), e due mezzi militari che dovrebbero arrivare oggi.

La vicepresidente della Commissione europea Margaritis Schinas, che ha riferito di aver già parlato con il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis e ha espresso il proprio impegno a sostenere la Grecia, dovrebbe arrivare a Lesbo oggi.

"Gli ho assicurato (a Mitsotakis) che la Commissione europea è pronta ad assistere la Grecia direttamente a tutti i livelli durante questi tempi difficili", ha dichiarato tramite il suo account Twitter ufficiale. (ANSAmed).

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