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Israele: segregazione sessuale su bus, azienda condannata

No donne cacciate in posti coda per far posto a religiosi ultra'

12 luglio, 10:46

(ANSAmed) - GERUSALEMME, 12 LUG - Un'azienda di trasporti israeliana, la Superbus, dovra' pagare 13.000 shekel (circa 2.600 euro) ad una studentessa di 15 anni alla quale fu ingiunto dall'autista del bus su cui viaggiava di spostarsi in coda per consentire a due haredim (religiosi ebrei ultraortodossi) di accomodarsi nei posti davanti. Lo riporta il sito Ynet citando la sentenza di un tribunale di Beit Shemesh, cittadina a forte concentrazione di 'zeloti' a poca distanza da Gerusalemme. La cittadina - ricorda il sito, versione online del giornale Yediot Ahronot - e' stata mesi fa il centro di una precedente battaglia legale contro la crescente discriminazione delle donne e il tentativo degli haredim d'escluderle dalla sfera pubblica.

Negli ultimi anni sono state molte le polemiche tra religiosi ultra' e laici sulla campagna intrapresa dai primi per ottenere linee di autobus separati per uomini e donne, in base alle prescrizioni delle correnti dell'ebraismo piu' radicale.

L'avvocata Orly Erez-Lahovski, dell'Israel Religious Action Center, ha salutato il verdetto come ''un passo nella battaglia contro l'esclusione delle donne dal sistema del trasporto pubblico'' e ha auspicato che esso ''mandi un messaggio preciso ad autisti e aziende di bus: ossia che la discriminazione non solo e' illegale, ma sara' anche costosa''. (ANSAmed).

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