(ANSAmed) - GERUSALEMME, 12 LUG - Un'azienda di trasporti
israeliana, la Superbus, dovra' pagare 13.000 shekel (circa
2.600 euro) ad una studentessa di 15 anni alla quale fu ingiunto
dall'autista del bus su cui viaggiava di spostarsi in coda per
consentire a due haredim (religiosi ebrei ultraortodossi) di
accomodarsi nei posti davanti. Lo riporta il sito Ynet citando
la sentenza di un tribunale di Beit Shemesh, cittadina a forte
concentrazione di 'zeloti' a poca distanza da Gerusalemme.
La cittadina - ricorda il sito, versione online del giornale
Yediot Ahronot - e' stata mesi fa il centro di una precedente
battaglia legale contro la crescente discriminazione delle donne
e il tentativo degli haredim d'escluderle dalla sfera pubblica.
Negli ultimi anni sono state molte le polemiche tra religiosi
ultra' e laici sulla campagna intrapresa dai primi per ottenere
linee di autobus separati per uomini e donne, in base alle
prescrizioni delle correnti dell'ebraismo piu' radicale.
L'avvocata Orly Erez-Lahovski, dell'Israel Religious Action
Center, ha salutato il verdetto come ''un passo nella battaglia
contro l'esclusione delle donne dal sistema del trasporto
pubblico'' e ha auspicato che esso ''mandi un messaggio preciso
ad autisti e aziende di bus: ossia che la discriminazione non
solo e' illegale, ma sara' anche costosa''. (ANSAmed).