(ANSAmed) - FIRENZE, 23 SET - "Gino Bartali è stato un
campione immenso, sui pedali e nella vita. Il riconoscimento
dello Yad Vashem è il giusto premio per una vicenda umana
esemplare": lo afferma Guido Vitale, direttore della redazione
di Pagine Ebraiche, il mensile dell'Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane protagonista di rivelazioni inedite sul
coraggio del ciclista durante il nazifascismo. A partire dalla
testimonianza di Giorgio Goldenberg, il piccolo ebreo fiumano
che ad Adam Smulevich raccontò di essere stato nascosto in un
appartamento di proprietà del campionissimo in via del Bandino a
Firenze.
"Sono vivo perché Bartali ci nascose in cantina", spiegò
Goldenberg, 81 anni, oggi residente in Israele a Kfar Saba.
Arriva da Pagine Ebraiche anche la testimonianza di Giulia
Donati, 91 anni, nascosta da due sorelle a Lido di Camaiore.
Solo incidentalmente, come raccontato al mensile Ucei, non potè
beneficiare dell'azione di staffetta clandestina di documenti
falsi portata avanti da Bartali nel centro Italia. (ANSAmed).