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Ebraismo: Rabbino capo Roma, già in Bibbia nostra ecologia

Rav. di Segni spiega rapporto ebrei-natura nei testi sacri

30 settembre, 12:10

(ANSAmed) - ROMA, 30 SET - In principio fu una mela. Ieri l'ebraismo di tutta Europa si è tinto di un'inusuale sfumatura verde per la Giornata della cultura ebraica: che, quest'anno, si dipanava attorno al tema 'Ebraismo e natura'. "L'ebraismo è ecologista?", si è chiesto il rabbino capo di Roma, rav Riccado di Segni durante un incontro nella Capitale.

"L'ecologia - ha argomentato il rabbino - non è un'ideologia o uno stile di vita univoco. C'è un ecologismo di destra e uno di sinistra; è c'è anche un ecologismo anti-semita: quello di chi sostiene che nell'ebraismo vi sia un messaggio distruttore della natura. Nella Genesi, prima c'è la creazione del mondo e poi quella dell'uomo, dominatore del creato a cui viene detto: 'Riempite la terra e conquistatela'. Ma chi sovrappone a questo comando una licenza di distruggere la terra compie un'interpretazione superficiale. La lettura ebraica è completamente differente".

Per capire il rispetto che nella tradizione ebraica viene tributato all'ambiente, Di Segni ha fatto un esempio di quelli che non ti aspetti: "Nel Talmud la pastorizia in Terra d'Israele è proibita. Eppure, tutti i patriarchi del popolo ebraico erano pastori. Malgrado questo, però, a un certo punto della storia antica dell'ebraismo ci si rese conto che, se si fossero moltiplicate le greggi, sarebbe stato compromesso irrimediabilmente l'equilibrio ambientale". E così si arrivò al punto in cui "gli agnelli sacrificati in occasione delle festività (come Pesach, la Pasqua ebraica) venivano importati". Nella tradizione biblica numerosi sono i comandi e le prescrizioni che spiegano come comportarsi nei confronti dell'ambiente. A partire dal giardino dell'Eden: "Lavoratelo e custoditelo". E lo stesso shabat, il sabato di riposo per gli ebrei, "rappresenta un pilastro del rapporto tra ebraismo e natura". "Di sabato è vietato 'trasformare la realtà': un precetto che ricorda all'uomo che il creato ci è stato dato, non ne siamo i padroni, e dobbiamo essere capaci di vedere questo limite". Alcune prescrizioni contenute nei testi sacri hanno poi oggi ricadute imprevedibili. Per esempio, nella tradizione ebraica è "proibito far unire animali di specie differenti, mescolare durante il pasto carne e latte, e anche tessere la lana, di derivazione animale, col cotone, che è una pianta. C'è dunque un totale rispetto dell'identità di specie, che oggi anima il dibattito sugli Organismi geneticamente modificati (Ogm) e sulle manipolazioni genetiche in medicina". (ANSAmed)
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