Il documento - approvato dall'assemblea parlamentare a Strasburgo con 77 sì, 19 no e 12 astensioni - chiede agli Stati membri di proibire entrambe le pratiche, a meno che non si abbia più di 15 anni e non si sia dato il proprio consenso. Un'indicazione messa sotto accusa da Israele, secondo cui essa "getta una macchia morale sul Consiglio d'Europa e alimenta l'odio e le tendenze razzistiche in Europa". Sembra quindi riproporsi lo scontro avvenuto nel luglio 2012 con la decisione della Corte d'appello di Colonia in Germania di definire "illegali" le circoncisioni dei neonati. Un fatto che suscitò la forte opposizione, rabbinato in testa, della comunità ebraica tedesca, ma anche di quella islamica. Oltre ad una forte reazione in Israele. La vicenda finì dopo mesi di polemiche roventi con una legge - varata su sollecitazione della cancelliera Angela Merkel - votata a stragrande maggioranza del parlamento tedesco che confermò, nel rispetto di alcune prescrizioni e cautele sanitarie, la legittimità della circoncisione per motivi religiosi in Germania.
La pratica, ha ricordato oggi il ministero degli Esteri israeliano, "è un'antica tradizione di due importanti religioni, l'Ebraismo e l'Islam, ed è anche comune in alcuni circoli cristiani". Comparare questa tradizione, ha aggiunto, alla "barbarica pratica delle mutilazioni genitali femminili è, al meglio, ignoranza abissale o, al peggio, diffamazione e odio antireligioso". Israele ha poi contestato che la circoncisione - secondo quanto sostenuto nella risoluzione del Consiglio d'Europa - "faccia male alla salute e al corpo dei giovani". "E' falso - ha tuonato - e non in linea con tutte le evidenze scientifiche. E' vero il contrario, invece". A questo proposito ha citato un rapporto pubblicato dall'Accademia Americana di Pediatria nell'agosto 2012 che "mostra i benefici della circoncisione sulla salute dei maschi neonati".
Per questo, il ministero degli Esteri ha bollato la decisione come "un intollerabile attacco sia a una rispettabile e antica tradizione, alla base della cultura europea, sia alla moderna scienza medica e ai suoi risultati".
Contro il Consiglio d'Europa si è schierato anche il parlamentare laburista Nachman Shai, capo della delegazione israeliana nell'istituzione europea: "Una decisione - ha detto - che rivela ignoranza e una fondamentale incomprensione di una delle più sacre usanze dell'ebraismo". La risoluzione, ha sollecitato Shai, sia "fermata qui e subito". (ANSAmed).