(di Elisa Pinna).
(ANSAmed) - ROMA - Il presidente palestinese Abu Mazen spera di riuscire a firmare l'accordo di pace con Israele con la penna che gli ha regalato stamane Francesco, durante il loro primo incontro in Vaticano. Il Papa lo ha incoraggiato a fare 'presto, presto'. E il leader dell'Autorità nazionale palestinese ha invitato Bergoglio a visitare la Terra Santa. Già in gennaio, auspicano i palestinesi, ma fonti cattoliche locali frenano sui tempi.
Il momento dei doni, con tanto di scambio di battute su un accordo a tempi brevi, ha concluso pubblicamente un colloquio di circa 30 minuti, svoltosi a porte chiuse e dedicato non solo alla ripresa delle trattative tra Israele e lo 'Stato della Palestina' - così ormai lo definisce il Vaticano dopo il pronunciamento dell'Onu - ma anche alla sanguinosa crisi siriana. Abu Mazen aveva portato in regalo a Francesco un esemplare della prima bibbia stampata in Palestina e un quadro di piastrelle con una veduta di Betlemme. Francesco ha ricambiato con un acquaforte e un dono di protocollo, riservato ai capi di Stato: una penna a forma di una colonna berniniana del baldacchino dell'altare di San Pietro. "Certamente lei ha molte cose da firmare", ha commentato consegnandogli l'elaborato oggetto. Abu Mazen ha mostrato di gradire: "Spero di usare questa penna per firmare l'accordo di pace con Israele", ha proclamato davanti ad un piccolo gruppo di giornalisti e fotografi.
In luglio, sotto la regia dell'amministrazione Obama, sono ripresi i colloqui diretti tra palestinesi e israeliani dopo anni di gelo totale. L'obiettivo è di firmare un'intesa entro alcuni mesi. C'è chi vede il bicchiere mezzo pieno in quanto le delegazioni sono tornate a parlarsi. Chi invece parla di bicchiere mezzo vuoto in quanto non vi sono passi avanti sostanziali nelle posizioni con cui si presentano al tavolo.
Proprio alcune settimane fa, Abu Mazen, parlando all'Onu, ha ammonito che il tempo sta di nuovo per scadere e la finestra per la pace "sta chiudendosi". Papa Francesco - fa sapere in un comunicato la Santa Sede - ha espresso l'auspicio che stavolta la ripresa dei negoziati produca "i frutti desiderati per trovare una soluzione giusta e duratura ad un conflitto la cui fine si rivela sempre più necessaria e urgente". A tale scopo "si è augurato - aggiunge la nota - che le parti prendano con determinazione decisioni coraggiose a favore della pace con il sostegno della Comunità internazionale". Da parte loro i palestinesi hanno riferito che Abu Mazen ha chiesto "un impegno concreto" del Papa per favorire il negoziato. L'atmosfera del primo incontro tra Francesco e Abu Mazen è stata calorosa. All'arrivo, il presidente palestinese si è rivolto al Papa in arabo: "Ho grande piacere di venire qui per la prima volta a parlare con Sua Santità". E Bergoglio, in italiano: "Sono molto onorato e le auguro di sentirsi a casa".
Una frase che è particolarmente piaciuta alla delegazione palestinese, rimasta "entusiasta" del fascino di Francesco. In serata Abu Mazen, dopo un breve incontro con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano - al quale ha consegnato l'onorificenza della 'Stella della Palestina', conferita "in considerazione del suo grande ruolo e impegno nella realizzazione della Pace in Medio Oriente" - è ripartito da Roma.
Bergoglio intanto si appresta a ricevere in Vaticano, la prossima settimana, il premier israeliano Benyamin Netanyahu.
Probabile che anche a lui regali una penna berniniana. "La penna della pace", come l'hanno ribattezzata con prontezza e una buona dose di ottimismo le comunità del mondo arabo in Italia. (ANSAmed).