I nove giudici hanno chiesto all'unanimità al governo di varare una nuova legge che sia consona con i principi a cui si ispira lo Stato ebraico.
Il consigliere legale del governo, Yehuda Weinstein, ha assicurato che sarà tenuto conto delle indicazioni dei giudici.
"Quella sentenza - ha ammesso il ministro degli Interni Gideon Saar - ha creato una situazione nuova". Tuttavia, ha rilevato, "Israele resta l'unico Paese occidentale che confina con l'Africa". "Abbiamo il dovere - ha aggiunto - di difendere (dai migranti, ndr) lo Stato, i nostri confini, i nostri cittadini".
Netanyahu ha notato con compiacimento che negli ultimi mesi "il numero degli ingressi illegali è stato pari a 'zero'": un risultato legato anche alla costruzione di una lunga barriera sul confine con il Sinai egiziano. Il premier ha aggiunto che anche i migranti già stabilitisi in Israele - 60-70 mila circa, per lo più sudanesi ed eritrei - saranno rimpatriati, "mediante metodi legali ed accettabili". (ANSAmed).