Sul Medio Oriente, si attribuisce a Kerry l'intenzione di esercitare forti pressioni su Netanyahu, per capire fin dove il premier è pronto ad andare e quali sono le sue idee sullo statuto finale dell'accordo, e in particolare come vede le frontiere del futuro Stato palestinese. Kerry, dal canto suo, dovrebbe confermare che gli Usa non intendono alleggerire le sanzioni nei confronti dell'Iran finché Teheran non farà passi concreti per limitare i propri programmi di sviluppo nucleare.
Sulla Siria, il segretario di Stato confermerà il proprio appoggio (e quello di tutti gli 11 amici della Siria, riuniti ieri a Londra) per una conferenza di pace il mese prossimo a Ginevra. Un appuntamento ancora in forse in quanto l'opposizione moderata al regime di Bashar al Assad non ha ancora deciso se parteciparvi.(ANSAmed).