(ANSAmed) - TEL AVIV, 30 OTT - Un tentativo di "rabbonire" la
destra della sua maggioranza di governo, fortemente contraria al
rilascio dei detenuti palestinesi. Cosi' alcuni media israeliani
hanno definito la mossa del premier Benyamin Netanyahu che la
notte scorsa - quasi in contemporanea con la liberazione della
seconda tranche di 26 palestinesi da parte di Israele come
"gesto di buona volontà" ai fini dei colloqui di pace - ha
annunciato l'avvio delle procedure per la costruzione di 1500
nuove case nell'insediamento di Ramat Shlomo a Gerusalemme,
oltre la Linea Verde del 1967. Per il Jerusalem Post la
decisione del premier e' "una compensazione" per il rilascio dei
detenuti. Nel piano, oltre alle case, ci sono anche altri
progetti peraltro non nuovi: ad esempio la creazione di un Parco
Nazionale sui pendii di Monte Scopus nell'area ad est
dell'Universita' ebraica di Gerusalemme, a stretto ridosso dei
sobborghi palestinesi di Isawiyah e A-Tur, a cui - ha
sottolineato Haaretz - bloccherebbe la possibilita' di
espandersi. Solo tre settimane fa - ha aggiunto il quotidiano -
il ministro centrista della protezione ambientale Amir Peretz
aveva deciso il congelamento del progetto in modo da esaminarne
ulteriormente "le implicazioni internazionali". Al tempo stesso
e' stato riavviato il riesame del progetto che dovrebbe portare
alla creazione del 'Centro Kedem' nel villaggio palestinese di
Silwan. Inoltre, Netanyahu - e il suo ministro dell'Interno
Gideon Saar - hanno anche stabilito che, sempre a Ramat Shlomo,
i residenti attuali possano allargare le loro case con un'altra
stanza di 50 metri quadri.(ANSAmed).