Ad alimentare le tensioni nella comunità cristiana locale - che è oggetto di numerose pagine nel libro di Pinna - vi sono due fenomeni contrapposti: l'esito delle elezioni municipali a Nazaret (Galilea) e il "Tag Mehir" (Il prezzo da pagare), ossia gli episodi ricorrenti di vandalismo da parte di estremisti ebrei in località arabe, musulmane e cristiane. Ieri la Corte suprema di Gerusalemme ha confermato la vittoria del candidato Ali Salam, musulmano, sul sindaco uscente Ramez Jeraisy, cristiano, per soli 22 voti su oltre 80 mila votanti. La comunità cristiana di Nazaret si era mobilitata nella quasi totalità a favore di Jeraisy e adesso, ha avvertito padre Pizzaballa, "si corre il rischio che si crei una frattura ancora piu' profonda fra cristiani e musulmani. Ora - ha aggiunto - bisogna dunque lavorare affinchè questa frattura non diventi insanabile". Padre Pizzaballa ha anche deprecato con parole forti gli episodi di Tag Mehir verificatisi contro istituzioni cristiane. Ci sono state lentezze da parte della polizia israeliana, ha lamentato, ma l'importante è comunque fare una profonda opera di istruzione nelle scuole israeliane.
Il libro di Elisa Pinna - che offre uno spaccato delle varie "tribu'" di Israele, ossia delle sue molteplici minoranze - è stato presentato dalla direttrice dell'Istituto di cultura Carmela Callea - di prossimo rientro in Italia - alla presenza dell'ambasciatore di Italia Francesco Maria Talo'. "Mi sono astenuta dal dare giudizi - ha detto la Pinna - Sono venuta qua con un occhio esterno alla scoperta di questo Paese. Ho avuto molte sorprese. E' infatti un Paese dove gli stereotipi non resistono. Più che un Paese, mi è parso un caleidoscopio".
''Anche se piccola come un condominio di Tel Aviv - ha aggiunto tirando le conclusioni del libro - la comunita' di Neve Shalom, dove convivono musulmani ed ebrei israeliani, rappresenta un grande messaggio di speranza per l'intero paese".(ANSAmed).