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Gerusalemme isolata da nevicata record, gelo nella regione

Interviene esercito. Gaza annega sotto pioggia,migliaia sfollati

13 dicembre, 17:31

(di Aldo Baquis) (ANSA) - TEL AVIV, 13 GEN - Israele e i palestinesi si sono trovati oggi a fronteggiare un nemico comune: un'ondata straordinaria di maltempo che ha messo in ginocchio Gerusalemme - isolata dal resto del Paese da una nevicata record -, ha creato difficoltà in Cisgiordania, e ha sprofondato la striscia di Gaza in uno stato di emergenza. Secondo un portavoce di Hamas, centinaia di abitazioni sono adesso inabitabili e migliaia di persone sono state costrette a sfollare. A completare il quadro disastroso nella Striscia la forte penuria di corrente elettrica e di combustibili per il riscaldamento.

Di fronte alle difficoltà, l'esercito israeliano si è messo in moto per soccorrere la popolazione (israeliana ed araba) di Gerusalemme, e anche per alleviare le condizioni dei palestinesi nei Territori.

A Gerusalemme è caduto da ieri oltre mezzo metro di neve, e altre precipitazioni sono previste per domani. Le autorità sono perentorie ed esigono dalla popolazione che non si avventuri fuori di casa. La scorsa notte infatti centinaia di automobilisti si sono fatti sorprendere dalle intemperie mentre erano in viaggio sulle due principali arterie di accesso a Gerusalemme. Molti di loro hanno dovuto trascorrere l'intera nottata nei propri veicoli, mentre di ora in ora la morsa del freddo si faceva sempre più stringente. Solo dopo dodici ore di attività la polizia e l'esercito hanno annunciato di aver completato i soccorsi, avendo tratto in salvo oltre duemila persone, parte delle quali con sintomi iniziali di assideramento.

Da decine di anni a Gerusalemme non si vedeva una nevicata tanto abbondante, tanto più rara in quanto verificatasi all'inizio di dicembre. Il municipio e i suoi apparati di emergenza sono stati colti di sorpresa e il sindaco ha dovuto chiedere l'intervento delle forze armate, mentre decine di migliaia di abitanti restavano prigionieri nelle proprie abitazioni rimaste senza corrente elettrica per il crollo di alberi e di tralicci della luce.

Gerusalemme - la città più popolosa di Israele - si è trovata così come in assedio. Come in tempi di guerra, per raggiungerla o lasciarla è rimasta solo la ferrovia: che è stata presa letteralmente d'assalto da migliaia di persone e che (cosa di per sé eccezionale) ha proseguito a funzionare anche in serata, dopo l'inizio del riposo sabbatico. La 'questione neve', molto insolita per questa città dove è massiccia la presenza di religiosi, è stata affrontata da importanti rabbini che hanno stabilito che anche domani sarà obbligatorio presenziare alle preghiere sabbatiche nelle sinagoghe: a meno che in terra non si siano formate lastre di ghiaccio. In quel caso sarà lecito recitare preghiere in casa.

Intanto a Gaza un milione e 700 mila abitanti sono pure chiusi in casa, sia per il freddo intenso (appena tre gradi centigradi) sia per l'allagamento di numerose strade dovuto alla crisi della rete fognaria. In alcuni rioni gli spostamenti avvengono mediante barche o altri galleggianti. In serata il coordinatore israeliano per le attività nei Territori ha autorizzato l'inoltro a Gaza di primi aiuti umanitari. Ma a quanto pare le necessità immediate della Striscia sono molto superiori.(ANSA).

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