Nel tentativo di raggiungere la opinione pubblica internazionale i dimostranti si sono raccolti nei pressi di una decina di ambasciata fra cui quelle di Stati Uniti, Francia, Italia, Svezia, Gran Bretagna e Canada, nonche' di fronte agli uffici dell'Agenzia dell'Onu per i profughi. Quest'ultima ha criticato ieri il comportamento riservato da Israele ai profughi africani.
Ieri la leadership dei migranti (oltre 50 mila, per lo piu' originari dell'Eritrea e del Sudan) ha organizzato tre giorni di sciopero nazionale ed una prima manifestazione nella centrale piazza Rabin di Tel Aviv a cui hanno aderito 20-30 mila persone.
Da parte sua il ministro degli interni Gideon Saar (Likud) ha ribadito che la legge (concepita per scoraggiare quanti in Africa progettassero ancora di raggiungere Israele) non sara' modificata. Un'altra parlamentare del Likud, Miri Reghev, ha affermato che e' obbligo del governo ''impedire che questi infiltrati si impadroniscano'' delle strade israeliane.
(ANSAmed).