"L'unione Europea si comporta in modo ipocrita", ha esclamato ieri sera Netanyahu incontrando la stampa estera al termine di una giornata iniziata ad Amman con un incontro con re Abdallah.
"Quando mai - si e' chiesto - l'Ue ha convocato rappresentanti palestinesi per denunciare l'incitamento contro Israele o la partecipazione al terrorismo? E' giunta l'ora di smetterla con questa ipocrisia".
A quanto risulta finora, gli ambasciatori convocati sono quelli accreditati a Roma, Parigi, Londra e Madrid. Ai giornalisti stranieri impegnati in Israele Netanyahu ha detto che nelle trattative in corso con i palestinesi le questioni di sicurezza "sono drammatiche e complesse", e riguardano anche la Giordania. "Oggi ho avuto un incontro eccellente con re Abdallah: intratteniamo rapporti ottimi - ha precisato - che sono basati sulla sicurezza. E vogliamo garantire che quel confine resti tranquillo. Questa e' una delle nostre richieste", ha aggiunto riferendosi alla posizione avanzata nelle trattative secondo cui anche in un accordo definitivo di pace l'esercito israeliano dovrebbe restare schierato lungo il Giordano.
In precedenza, a Ramallah, l'ex ministro palestinese degli Esteri Nabil Shaath ha ribadito a giornalisti stranieri che l'Anp si oppone strenuamente a quella richiesta israeliana che equivale, a suo parere, ad un'altra forma di occupazione. Shaath ha tuttavia aperto uno spiraglio quando ha affermato che i palestinesi potrebbero accettare nella valle del Giordano una presenza militare internazionale provvisoria, "fino a quando Israele si senta sicuro".
Netanyahu si e' recato ieri ad Amman in segreto, ma la sua presenza in Giordania e' stata presto resa nota dalla casa reale. Al ritorno in Israele, il premier ha ribadito che la Giordania ha un ruolo importante da svolgere nella ricerca di una soluzione negoziata del conflitto israelo-palestinese. Ha anche collegato il futuro accordo con i palestinesi al trattato di pace israelo-giordano, firmato venti anni fa. Gli interessi della Giordania vengono tenuti presenti durante i negoziati israelo-palestinesi, ha assicurato. Mentre il contenuto reale delle trattative resta coperto da un riserbo quasi totale, la radio militare israeliana ha riferito che - oltre alla presenza dell'esercito israeliano lungo il Giordano - Netanyahu avrebbe chiesto ai palestinesi di annettere ad Israele, nel contesto di accordi definitivi, un'area equivalente complessivamente al 13 per cento della Cisgiordania. Dovrebbe includere anche l'insediamento di Beit El (presso Ramallah) e il settore ebraico di Hebron. Israele, secondo la emittente, sarebbe disposto ad "acquistare" dai palestinesi quelle localita'. Una proposta che probabilmente sara' respinta in tronco, vista la richiesta costante dei palestinesi di poter avere uno Stato dotato della maggiore contiguita' geografica possibile.(ANSAmed).