(ANSAmed) - NAPOLI, 21 GEN - La decrescita come progetto per
ritrovare il concetto di Europa Mediterranea. E' questo il punto
fondamentale su cui si è concentrato oggi a Napoli Serge
Latouche, filosofo ed economista, intervenuto con una lectio
magistralis all'incontro "Formazione e lavoro: una sfida per il
Mediterraneo", promossa dall'assessorato al Lavoro e alle
Attività produttive del Comune di Napoli.
Latouche, noto in tutto il mondo proprio perchè portavoce
della teoria della ''decrescita felice'' contrapposta al
concetto di crescita, ha ricordato che ''è necessario uscire
dalla civiltà dei consumi e ritrovare il senso della misura,
costruendo una società di abbondanza frugale, matrice di
alternative per ritrovare la diversità culturale e lanciare un
nuovo progetto della società del futuro. Tra questi progetti c'è
anche spazio per un progetto Mediterraneo, che sia una
affermazione di una identità Mediterranea comune, basata sulla
fiducia in un destino comune che vada verso quella che possiamo
definire 'utopia mediterranea'".
Secondo Latouche, nell'area Med si deve partire dal lavoro,
che, ha detto, "ora si deve reincastrare nel sociale''. ''Un
progetto a breve termine per affrontare il problema della
disoccupazione - ha spiegato - prevede sicuramente la necessità
di rilocalizzare le attività, ma prima di tutto è necessario
ridurre drasticamente gli orari di lavoro. Ci sono milioni di
persone che lavorano 15 ore al giorno e milioni che vorrebbero
lavorare un po'. Quindi lavorare meno per lavorare tutti e,
soprattutto, per vivere meglio, perché il lavoro non è il fine
della vita: il capitalismo ha cancellato la vita contemplativa
che proprio nel Mediterraneo ha avuto storicamente la sua
culla''.
All'incontro ha partecipato anche l'assessore alle attività
produttive e lavoro del Comune di Napoli Enrico Panini, che ha
sottolineato come l'intervento di Latouche nel dibattito sul
Mediterraneo - e anche sul ruolo di Napoli al suo interno - ''ci
consente un salto qualitativo nel ragionamento sul tema. I
vecchi schemi ci hanno portato alla paralisi dell'integrazione
mediterranea, visto che l'area è spesso sconvolta da
sommovimenti di diversa natura. Proprio per questo una
ricomposizione dell'identità mediterranea implica un nuovo tipo
di ragionamento, basato su punti di vista diversi''. (ANSAmed).