Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

>ANSA-FOCUS/ Rohani-Netanyahu, sfida sul nucleare a Davos

Iran, nostro diritto,ma niente armi. Israele,ingannano il mondo

23 gennaio, 18:53

(dell'inviato Luca Mirone) (ANSAmed) - DAVOS, 23 GEN - Benyamin Netanyahu e Hassan Rohani, come era prevedibile, non si incontrano a Davos. Anzi, rinnovano la sfida tra Israele e Iran, nemici giurati da oltre 30 anni. Il presidente iraniano rivendica il diritto al nucleare "pacifico", senza armi atomiche. Il primo ministro israeliano liquida queste rassicurazioni come un "show dell'inganno". I 'duellanti', arrivati al World Economic Forum in Svizzera a caccia di investimenti stranieri, non colgono l'occasione per uno storico avvicinamento, nemmeno con un semplice saluto a portata di telecamera. Al contrario, si pungono a distanza, tra battute velenose e attacchi virulenti. Il programma nucleare iraniano tiene vive le antiche rivalità. Rohani avverte la comunità internazionale che Teheran "non rinuncerà al diritto al nucleare pacifico", perché è necessario per la crescita economica del Paese, e si appella al diritto ad essere trattati alla pari con gli altri Paesi. La contropartita è la nuova rassicurazione che le armi nucleari "non fanno parte dei nostri piani, né ora né in futuro".

Parole che scatenano la reazione durissima di Netanyahu, secondo cui Rohani insiste "con lo show iraniano dell'inganno", continuando a "rafforzare le sue centrifughe e i reattori ad acqua pesante, ad armarsi di missili intercontinentali, il cui solo scopo è per armi nucleari". E l'obiettivo del regime, "che si nasconde dietro il sorriso di Rohani, è di alleggerire le sanzioni senza concedere nulla sulle armi atomiche".

Il presidente iraniano risponde effettivamente con un sorriso, ma beffardo, quando il fondatore del World Economic Forum, Klaus Schwab, lo invita velatamente ad un gesto distensivo verso Israele. Alla domanda: "Lei ha detto che vuole intrattenere rapporti pacifici con tutti i Paesi. Intende dire proprio tutti?", l'iraniano risponde: "Con tutti i Paesi che riconosciamo". Escludendo proprio l'odiato nemico dai tempi della rivoluzione khomeinista del 1979.

Anche sulla crisi siriana c'è un muro tra Iran e Israele.

Rohani, auspicando "libere e democratiche elezioni" nel Paese devastato dalla guerra civile, ammonisce che "nessuno può decidere il futuro della Siria dall'esterno": un chiaro riferimento alle opposizioni in esilio sostenute dai Paesi arabi sunniti e dagli occidentali. Per Netanyahu, invece, la stessa Teheran è pienamente coinvolta nel conflitto, sostenendo le milizie sciite libanesi di Hezbollah che combattono al fianco del presidente Bashar al-Assad.

Se poi Rohani invoca la pace in Medio Oriente, auspicando un futuro di stabilità in tutta l'area, Netanyahu ribatte: "Parla di pace e neanche oggi riconosce l'esistenza dello Stato di Israele e il suo regime ne invoca giornalmente la distruzione''.

Così, dopo le speranze della vigilia da parte della comunità internazionale, Davos perde l'occasione di diventare la capitale del grande disgelo. Nella città svizzera, che ogni anno riunisce i maggiori dirigenti politici ed economici mondiali, i due agguerriti leader sono venuti a promuovere i propri 'gioielli' - soprattutto petrolio e alta tecnologia - dei loro Paesi. Ognuno per conto proprio, a debita distanza. (ANSAmed).

© Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati