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Il piano di Kerry che non piace nè a Anp nè a Israele

Dirigente Olp rivela dettagli su ''idee' segretario stato Usa

24 gennaio, 18:35

(di Massimo Lomonaco) (ANSAmed) - TEL AVIV, 24 GEN - Riconoscimento di Israele come stato ebraico, parti di Gerusalemme est come capitale palestinese, nessun diritto al ritorno dei profughi. Sarebbero questi alcuni punti essenziali dello schema di accordo di massima che il segretario di stato Usa John Kerry - oggi a Davos dove vede il premier israeliano Benyamin Netanyahu - si appresterebbe a presentare alle parti alla fine di questo mese. I dettagli sono stati rivelati dal segretario del Comitato esecutivo dell'Olp Abed Rabbo, dirigente palestinese accreditato come uno tra i piu' informati dello stato delle trattative. Tuttavia, sulle ''idee'' di Kerry - e in particolare su quelle descritte - ci sarebbe, a giudizio di Rabbo un forte dissenso sia da parte palestinese sia da parte israeliana.

Il piano - ha detto Rabbo che ne ha parlato con il quotidiano arabo, basato a Londra, Al Hayat, citato dai media palestinesi - prevede il riconoscimento di Israele come stato ebraico, tema decisivo per Netanyahu; la costituzione di una capitale palestinese in alcune parti di Gerusalemme est (ad Abu Dis o a Kafr 'Aqab) e la risoluzione del problema dei profughi sulla base della visione dell'ex presidente Usa Bill Clinton (indennizzi o inserimento nei paesi dove si trovano) escludendo quindi il ritorno. Inoltre, il piano ipotizzerebbe - sempre secondo Rabbo - il mantenimento per Israele del blocco principale degli insediamenti ebraici in Cisgiordania e un ''leasing'' degli altri; il controllo israeliano sulle frontiere e lo spazio aereo e una presenza di forza mista, composta da americani, israeliani, giordani e palestinesi nella Valle del Giordano. Ad Israele sarebbe riconosciuto anche il diritto all'"inseguimento in fragranza" anche all'interno dello stato palestinese.

Rabbo ha spiegato che Netanyahu avrebbe rigettato le idee ''in quanto vorrebbe mantenere terra il piu' possibile'', inoltre al premier non starebbe bene ne' il tema di Gerusalemme ne' quello di una condivisione della sicurezza, fosse anche con gli Usa. Da parte palestinese, l'ostacolo maggiore sarebbe - per Rabbo - il riconoscimento di Israele come stato ebraico: ''nessuna leadership palestinese potrebbe accettare nessuno di questi punti''. Il problema - ha aggiunto - e' che ''non ci sono due opzioni: si tratta di accettare o di rigettare una formula come questa''. (ANSAmed).

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