Il piano - ha detto Rabbo che ne ha parlato con il quotidiano arabo, basato a Londra, Al Hayat, citato dai media palestinesi - prevede il riconoscimento di Israele come stato ebraico, tema decisivo per Netanyahu; la costituzione di una capitale palestinese in alcune parti di Gerusalemme est (ad Abu Dis o a Kafr 'Aqab) e la risoluzione del problema dei profughi sulla base della visione dell'ex presidente Usa Bill Clinton (indennizzi o inserimento nei paesi dove si trovano) escludendo quindi il ritorno. Inoltre, il piano ipotizzerebbe - sempre secondo Rabbo - il mantenimento per Israele del blocco principale degli insediamenti ebraici in Cisgiordania e un ''leasing'' degli altri; il controllo israeliano sulle frontiere e lo spazio aereo e una presenza di forza mista, composta da americani, israeliani, giordani e palestinesi nella Valle del Giordano. Ad Israele sarebbe riconosciuto anche il diritto all'"inseguimento in fragranza" anche all'interno dello stato palestinese.
Rabbo ha spiegato che Netanyahu avrebbe rigettato le idee ''in quanto vorrebbe mantenere terra il piu' possibile'', inoltre al premier non starebbe bene ne' il tema di Gerusalemme ne' quello di una condivisione della sicurezza, fosse anche con gli Usa. Da parte palestinese, l'ostacolo maggiore sarebbe - per Rabbo - il riconoscimento di Israele come stato ebraico: ''nessuna leadership palestinese potrebbe accettare nessuno di questi punti''. Il problema - ha aggiunto - e' che ''non ci sono due opzioni: si tratta di accettare o di rigettare una formula come questa''. (ANSAmed).