Nell'incontro conclusivo della manifestazione, che si è svolto a Palazzo San Giacomo, sede del Comune di Napoli, è più' volte stata sottolineata la necessità che l'Unione europea svolga un ruolo ''importante'' nella ripresa del processo di pace e che ''non lasci il compito di mediatore tra Palestina e Israele esclusivamente agli Stati Uniti''. I sindaci dei Paesi che hanno partecipato (Palestina, Giordania, Marocco, Slovenia, Malta) e padre Ibrahim Faltas, parroco di Gerusalemme, hanno sottolineato che è fondamentale ''fare pressioni sull'Ue affinché riconosca lo Stato di Palestina''. ''Senza l'Ue - è stato sottolineato da padre Ibrahim - i negoziati sono destinati a fallire''. I negoziati - a quanto riportato - ''sono fermi, mentre è indispensabile che riprendano perché i due popoli aspettano da secoli che si giunga a una pace duratura".
"Palestina e Israele - ha detto padre Ibrahim - hanno entrambe compiuto grandi errori, ma hanno bisogno di una generazione che non soffra''. Nel corso del Forum, accanto al tema della pace e del riconoscimento dello Stato di Palestina, sono stati affrontati anche i temi dello sviluppo eco-sostenibile, dell'utilizzo delle fonti rinnovabili, di come promuovere una cooperazione tra i popoli del Mediterraneo che favorisca ''una globalizzazione fondata sulle economie sociali, sull'autodeterminazione e sul rispetto fra i popoli''. Sul fronte dei temi ambientali, il sindaco facente funzioni del Comune di Napoli, Tommaso Sodano, si è impegnato a promuovere presso il Governo italiano e in sede di Unione europea ''il ruolo centrale che i Paesi del Mediterraneo possono svolgere in tema di sviluppo sostenibile. Le energie alternative possono costituire occasioni di sviluppo per quanto riguarda le produzioni agricole''. A conclusione dell'appuntamento napoletano, i sindaci tutti si sono impegnati affinché il Forum diventi ''un appuntamento costante'' e hanno auspicato che il prossimo Forum si possa svolgere in Palestina. (ANSAmed).