Una decisione non digerita dalla Casa Bianca. I collaboratori di Barack Obama, avrebbero definito la politica del premier israeliano "miope" verso il negoziato con i palestinesi e "vigliacca" nei confronti del nucleare iraniano. Uno degli uomini del presidente statunitense - secondo quanto rivelato dalla rivista Atlantic - avrebbe utilizzato una parola molto offensiva "chickenshit" (tradotto letteralmente 'cacca di gallina') verso l'alleato israeliano. Commenti indicativi della "crisi" che stanno attraversando i rapporti tra Stati Uniti e Israele e che hanno immediatamente innescato una bufera nei palazzi del potere a Gerusalemme. In un intervento in parlamento Netanyahu ha sostenuto che le accuse nei suoi confronti non hanno un carattere personale, ma giungono invece ''solo perche' - ha spiegato - difendo gli interessi nazionali e di sicurezza''.
''Quando vengono esercitate pressioni su Israele affinche' rinunci alla propria sicurezza - ha detto - la cosa piu' facile sarebbe di arrendersi. Si ricevono allora applausi e ricevimenti sui prati (della Casa Bianca, ndr). Ma poi pero' arrivano i missili e i tunnel'', allusione ai recenti attacchi mossi da Gaza da Hamas.
''I nostri interessi supremi, in primo luogo la sicurezza e la unificazione di Gerusalemme, non interessano quelle fonti anonime che ci attaccano, e che attaccano me in particolare'', ha detto ancora il premier israeliano, ricordando di aver rischiato più volte la vita per difendere Isarele e di essere tutto meno che un codardo. . Ad essere angustiato per la dura polemica tra dirigenti israeliani e statunitensi è il capo dello Stato israeliano Reuven Rivlin. ''La nostra politica - ha detto oggi alla radio militare - deve fondarsi su tre principi: i rapporti con gli Usa; i rapporti con gli Usa; e, terzo: i rapporti con gli Usa''.
(ANSAmed).