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Mo: L'Europa a Israele, "controproducente demolire le case"

Passo di Italia-Francia-Germania-Gb-Spagna dopo gli attentati

21 novembre, 09:27

(di Massimo Lomonaco) (ANSAmed) - TEL AVIV, 21 NOV - Demolire le case degli attentatori palestinesi rischia di essere una risposta non solo inutile ma "controproducente" per Israele, alimentando ulteriormente la tensione. Ad esprimere perplessità per la reazione del governo Netanyahu alla serie di attentati che ha insanguinato Gerusalemme negli ultimi giorni sono i cinque grandi Paesi della Ue. Gli ambasciatori di Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e Spagna - ha riferito all'ANSA l'ambasciata italiana confermando le anticipazioni di Haaretz - si sono recati ieri sera al ministero degli Esteri a Gerusalemme per portare ad Israele il messaggio dell'Europa. Mercoledì, all'indomani della strage in sinagoga, l'esercito israeliano ha demolito la casa dell'autore di un attentato che costò ad ottobre scorso la vita ad un bebè e a una donna. E ieri - nel solco della linea annunciata dal premier Netanyahu - Israele ha avviato le procedure per la distruzione delle abitazioni dei due attentatori della sinagoga.

Dopo una giornata di calma apparente, la tensione sul terreno resta alta. Così come elevato è lo stato d'allerta in Israele.

Alcuni responsabili della Difesa - in testa il ministro Moshè Yaalon, secondo Haaretz - e della polizia hanno comunque avvertito Netanyahu di non dispiegare truppe a Gerusalemme Est come risposta all'allarme, semmai d'accrescere l'uso degli agenti di frontiera. Il pericolo - hanno avvertito - è che l'esercito si trovi coinvolto troppo a fondo in scontri con i dimostranti. E oggi, venerdì, giorno di preghiera sulla Spianata delle Moschee - dove è stato garantito libero accesso ai fedeli musulmani senza alcuna restrizione d'età - e' l'ennesimo "giorno della collera" proclamato da Hamas in Cisgiordania. Al telefono con il collega israeliano Lieberman, il titolare della Farnesina Paolo Gentiloni ha voluto rinnovare la solidarietà dell'Italia ad Israele "per l'ignobile attacco terroristico" in sinagoga, sottolineando nel contempo "l'importanza di preservare lo status quo nei luoghi santi di Gerusalemme, anche al fine di scongiurare il rischio che lo scontro assuma un carattere religioso".(ANSAmed).

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