La giornata si era aperta nella più grande calma, con un ampio schieramento di poliziotti e gendarmi che controllavano l'area dell'evento, non lontano dall'Hotel de Ville e dalla chiesa di Notre Dame, e i primi visitatori dello spazio dedicato a Tel Aviv che cominciavano ad affluire, sottoponendosi diligentemente ai minuziosi controlli di sicurezza, metal detector e verifica delle borse inclusi. I contestatori dell'evento hanno iniziato ad arrivare in tarda mattinata, annunciando per il pomeriggio l'apertura, dall'altro lato del ponte, di un'iniziativa in risposta a quella ufficiale, per "informare la popolazione sulla realtà della situazione" a Gaza e in Cisgiordania.
Le forze dell'ordine hanno subito costituito un cordone tra un'iniziativa e l'altra, per evitare che ci fossero contatti troppo ravvicinati tra i due campi. Così, anche quando il numero di militanti anti-sionisti ha iniziato ad aumentare, e diverse decine di sostenitori di Israele hanno iniziato a radunarsi intorno a 'Tel Aviv sur Seine', la situazione è rimasta abbastanza tranquilla: qualche slogan urlato, cori e bandiere, ma niente disordini o momenti di reale tensione. Un risultato a cui, ironizzano diversi media francesi, ha probabilmente contribuito anche il meteo, con una giornata grigia e nuvolosa che poco invitava a restare all'aperto. "Con in più la minaccia di temporali a fine pomeriggio, ci vuole una bella motivazione per affrontare l'impressionante schieramento di sicurezza", scrive Le Parisien, sottolineando come sul posto ci fossero molti poliziotti e numerosi giornalisti, ma ben pochi visitatori.
In serata, la minaccia meteorologica è diventata realtà: un temporale estivo ha innaffiato Parigi, rinfrescando l'aria e spegnendo gli ultimi timori di un surriscaldamento della situazione lungo la Senna. (ANSA)