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Mo: 31 ong denunciano "ondata demolizioni" in Cisgiordania"

"Distrutte 63 case palestinesi, peggiore azione Israele 3 anni"

24 agosto, 20:00

(ANSAmed) - ROMA, 24 AGO - "Almeno 63 case e strutture completamente distrutte; 132 persone, di cui 82 bambini, rimaste senza tetto. È questo il bilancio dell'ultima ondata di demolizioni del governo israeliano, la peggiore degli ultimi tre anni, che la scorsa settimana ha investito dieci comunità palestinesi dell'Area C della Cisgiordania": lo denunciano in un comunicato congiunto 31 ong umanitarie internazionali, fra le quali Amnesty International, Oxfam, Actionaid, "alla luce dei dati forniti dall'agenzia Ocha delle Nazioni Unite".

"Tra gli edifici demoliti - si legge nel comunicato - , anche 12 strutture finanziate e costruite per necessità umanitarie, tra cui un pannello solare, una latrina portatile, alcuni recinti per animali e delle tende finanziate dall'Unione Europea". Le 31 organizzazioni umanitarie "chiedono ai leader mondiali di adottare misure urgenti per fermare le demolizioni in corso e dichiarare il governo di Israele responsabile per la distruzione indiscriminata di proprietà palestinesi e dei progetti finanziati da aiuti internazionali nel territorio occupato della Cisgiordania. Secondo le suddette organizzazioni, i donatori internazionali dovrebbero chiedere il risarcimento dei costi finanziari per le strutture andate distrutte: dal 2012, sebbene l'Unione Europea avesse richiesto pubblicamente al governo israeliano di tutelare i suoi progetti nell'Area C, centinaia infrastrutture umanitarie sono state demolite o sequestrate. Si stima che nel solo 2015 almeno 356 strutture, di cui ben 81 finanziate da progetti di cooperazione internazionale, siano state demolite nell'Area C della Cisgiordania".

"Le demolizioni stanno spingendo i palestinesi al limite, distruggendo ogni prospettiva per una soluzione di pace", afferma Catherine Essoyan, direttrice regionale di Oxfam, citata nella nota. (ANSAmed).

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