"Tra gli edifici demoliti - si legge nel comunicato - , anche 12 strutture finanziate e costruite per necessità umanitarie, tra cui un pannello solare, una latrina portatile, alcuni recinti per animali e delle tende finanziate dall'Unione Europea". Le 31 organizzazioni umanitarie "chiedono ai leader mondiali di adottare misure urgenti per fermare le demolizioni in corso e dichiarare il governo di Israele responsabile per la distruzione indiscriminata di proprietà palestinesi e dei progetti finanziati da aiuti internazionali nel territorio occupato della Cisgiordania. Secondo le suddette organizzazioni, i donatori internazionali dovrebbero chiedere il risarcimento dei costi finanziari per le strutture andate distrutte: dal 2012, sebbene l'Unione Europea avesse richiesto pubblicamente al governo israeliano di tutelare i suoi progetti nell'Area C, centinaia infrastrutture umanitarie sono state demolite o sequestrate. Si stima che nel solo 2015 almeno 356 strutture, di cui ben 81 finanziate da progetti di cooperazione internazionale, siano state demolite nell'Area C della Cisgiordania".
"Le demolizioni stanno spingendo i palestinesi al limite, distruggendo ogni prospettiva per una soluzione di pace", afferma Catherine Essoyan, direttrice regionale di Oxfam, citata nella nota. (ANSAmed).