Quest'anno il Pitigliani mostra la voglia di far conoscere la società israeliana e mostrare ''il volto quotidiano e i suoi problemi'' più che scegliere di parlare ''di politica'', ha sottolineato l'addetto culturale dell'ambasciata israeliana in Italia, Eldad Golan, che ricorda come siano sempre meno le pellicole prodotte che parlino di conflitto arabo-israeliano. E gli occhi con cui il festival sceglie di raccontare il Paese mediorientale sono quelli del linguaggio della commedia, prosegue Piattelli, come fa Talya Lavie nel suo Zero Motivation che aprirà sabato sera o della tragedia, come fa la commedia amara The Farewell Party, firmata da Sharon Maymon e Tal Granit, e ambientata in una casa di riposo di Gerusalemme, che affronta il duro tema dell'eutanasia. ''Sarà comunque un festival in cui si ride'', assicura la condirettrice artistica, ''in un momento in cui la voglia di ridere è molto poca'', facendo un riferimento agli attacchi di Parigi di venerdì notte. Tra i lungometraggi proposti per il panorama sul nuovo cinema israeliano The kindergarten teacher, seconda pellicola firmata dal regista Nadav Lapid che sarà ospite della kermesse, o ancora, il documentario che ''affronta il tema della migrazione in Israele, Hotline di Silvina Landsmann''. Infine, Kicking Out Shoshana di Shay Kanot, commedia brillante, campione d'incassi in Israele, che affronta con coraggio e ironia il pregiudizio omofobo così diffuso nel mondo del calcio. La sezione Percorsi Ebraici presenta, fra gli altri, Sacred Sperm, documentario diretto dal regista e ebreo ortodosso Ori Gruder, che si interroga su come spiegare al proprio figlio il divieto nella religione ebraica di disperdere il seme. Ospite del festival, lunedì 23 novembre, Gruder sarà protagonista dell'incontro dal titolo ''Lo schermo e la fede''. Un titolo su tutti per la sezione 'Ombre Indelebili' (che racconta dell'effetto della Shoah sulle seconde e terze generazioni, ovvero sui figli e nipoti di sopravvissuti): Numbered di Uriel Sinai e Dana Doron. Infine, spazio anche all'Italia con il documentario I figli della Shoah, diretto da Beppe Tufarulo e scritto da Israel Moscati.
Il sipario calerà sul festival giovedì 26 novembre con la proiezione di due cortometraggi di giovani registi italiani, Family Picture di Daniele Di Nepi e Felice nel box di Ghila Valabrega. (ANSAmed).