"Una decisione - sottolinea Di Segni - che non esito pertanto a definire aberrante e che non può passare nell'indifferenza dell'opinione pubblica, dell'intero governo italiano e delle istituzioni europee. Oggi più che mai è invece necessaria una corretta, e non distorta, lettura delle reali concatenazioni storiche che hanno portato all'assetto attuale dei rapporti in Medio Oriente". Nella risoluzione votata ieri a larga maggioranza dal Consiglio, ci si riferisce a questi luoghi soltanto con il nome indicato dalla tradizione islamica. "Dei 58 paesi rappresentati nel Consiglio - prosegue Di Segni -, soltanto sei si sono opposti. Voglio qui ricordarli: Stati Uniti d'America, Regno Unito, Germania, Olanda, Lituania ed Estonia". "Questa risoluzione - conclude la presidente dell'Ucei - conferma, se mai ce ne fosse bisogno, la totale sconnessione delle Nazioni Unite dagli obiettivi autentici e sinceri che hanno ispirato la sua costituzione nel dopoguerra.
Un'organizzazione che di unito non ha più nulla e che nelle sue diverse ramificazioni si esprime sempre più come realtà politicizzata e appiattita, miope e incapace di farci sognare un futuro di pace e sicurezza". (ANSAmed).