"Cesarea rappresenta un modello particolare di successo fra i siti archeologici israeliani", ha spiegato all'ANSA Shaul Goldstein, direttore dell'Autorità israeliana per i parchi e la natura. "Innanzi tutto perché qua i resti archeologici si sono preservati in maniera eccellente", partendo dall'epoca romana per arrivare fino ai tempi dei crociati. Inoltre nel parco archeologico di Cesarea sono attivi giorno e notte locali di ritrovo fra cui ristoranti, caffè, botteghe. Per la sua perfetta acustica e per la sua ubicazione in riva al mare anche il teatro romano richiama molte migliaia di spettatori in occasione di spettacoli musicali. "Un po' come nell'Acropoli di Atene, anche qua - rileva Goldstein - è possibile trascorrere ore distensive all'interno di strutture che risalgono al passato remoto".
Lo sviluppo delle attrazioni turistiche di Cesarea è sostenuto, oltre che dal governo israeliano e da altri enti, anche dalla Fondazione Edmond de Rothschild che nell'ultimo decennio ha investito 150 milioni di shekel, 40 milioni di euro.
Il suo obiettivo, ha precisato la baronessa Ariane del Rothschild nella serata di inaugurazione della passeggiata, è non solo di incentivare il turismo, ma anche di rafforzare il tessuto sociale fra Cesarea e due città vicine. Mentre la prima si distingue per il suo elevato tenore di vita, nella ebraica Or Aqiva e nella araba Jisser a-Zarka vivono anche strati sociali popolari. Per Jisser a-Zarka viene adesso progettato un pittoresco porticciolo di pescatori che sarà collegato con una passeggiata sul mare al sito di Cesarea. A ridosso di Jisser a-Zarka sarà recuperato inoltre un breve tratto dell'acquedotto romano rimasto finora in abbandono. L'espansione del turismo a Cesarea dovrebbe così riflettersi anche sull'economia delle località vicine.
"La nostra visione - ha concluso Israel Hasson, direttore dell'Autorità israeliana per le antichità - e' di restituire Cesarea ai suoi giorni di gloria, quando era un porto vibrante che offriva ai visitatori anche esperienze culturali".
(ANSAmed).