(ANSAmed) - TEL AVIV, 31 AGO - Centinaia di abitanti di un
rione popolare di Tel Aviv - dove la presenza di migranti
stranieri e' molto marcata - hanno dato vita la scorsa notte ad
una "manifestazione di collera" in cui hanno invocato la
espulsione immediata dei circa 35 mila migranti eritrei e
sudanesi che vivono in Israele. Hanno anche duramente criticato
il governo per non aver saputo ancora risolvere la questione,
malgrado le promesse pronunciate un anno fa dal premier Benyamin
Netanyahu durante una visita in quelle strade.
"Da allora nulla e' stato risolto, anzi la situazione e'
molto peggiorata" ha affermato l'organizzatrice della protesta,
Sheffi Paz. Al termine della manifestazione i dimostranti hanno
stracciato e bruciato una bandiera dell'Eritrea e hanno dato
fuoco all'immagine del ministro degli interni Arie Deri (del
partito religioso Shas) "reo" di mostrarsi disponibile ad una
intesa fra Israele e l'Onu per una eventuale ricollocazione in
Occidente, che però allungherebbe i tempi della permanenza in
Israele. Il partito Shas ha duramente condannato questo
episodio, che ha sollevato ampie critiche anche nei mezzi
stampa. (ANSAmed).