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Nirenstein, il rapporto 'misterioso' tra Ue e Israele

E' 'Mission impossibile', ma voto potrebbe cambiare situazione

14 gennaio, 11:59

(di Massimo Lomonaco)

TEL AVIV - Quello dell'Europa con Israele è un "rapporto misterioso" che deve essere rinnovato sulla base di una migliore comprensione storica e politica dello stato ebraico. Ne è convinta la giornalista Fiamma Nirenstein che ha anticipato all'ANSA i contenuti del libro 'Mission impossible. Repairing the ties between Israel and Europe' (pubblicato dal 'Jerusalem Center for Pubblic Affair'), che sarà presentato domani a Gerusalemme. Indagine a più voci - e tra gli italiani, oltre Nirenstein anche l'ex ambasciatore Giulio Maria Terzi e Marco Carrai - il cui senso "è un'accurata e appassionata ricerca dei motivi per cui la Ue non va d'accordo con Israele mentre, in realtà, l'uno ha bisogno dell'altro". Se i rapporti bilaterali di ogni paese con Israele sono "ottimi", non è altrettanto vero per quelli politici e morali tra l'istituzione Ue e Israele che peraltro hanno un solido scambio economico. "Un paese - ha spiegato Nirenstein - che appare come 'perseguitato' dall'Europa, oggetto di un persistente rifiuto e di una critica che parte dalla fantasia che se non c'è la pace con i palestinesi la colpa sia di Israele. E la ragione è individuata nell'occupazione dei Territori dimenticando - ha proseguito - che quei Territori Israele ha accettato di restituirli e che sono stati i Palestinesi a non volerli". C'e' poi da parte dell'Europa una pratica del "doppio standard" oramai - ha sottolineato Nirenstein - "inaccettabile". "La Ue pratica per esempio l'etichettatura dei prodotti israeliani che vengono da Territori, ma non fa lo stesso in diversi casi eclatanti: per la Turchia con Cipro, per il Marocco con il Sahara e per molti altri". Il libro "è un elenco di problemi" ma con l'ambizione di indicare alcune soluzioni anche perchè Israele e la Ue "sono invece utili l'uno all'altro". "In particolare, l'Europa - ha detto Nirenstein - ha bisogno dell'innovazione, della tecnologia, del know how nella lotta al terrorismo di Israele.
Senza dimenticare l'immigrazione, con il controllo e l'aiuto dati da Israele ai paesi africani. Basti pensare cosa farebbe l'Egitto se Israele non lo aiutasse nella lotta all'Isis nel Sinai". La Ue - ha detto ancora - ha una maggioranza "spezzettata" che spesso ritrova compattezza quasi solo su Israele. "La Mogherini - ha concluso Nirenstein che sta preparando un libro sull'etica dell'immigrazione - di questo ne ha approfittato, ma è sperabile che le prossime elezioni europee rappresentino il punto di svolta in questo rapporto malato".

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