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Cinema: Naila Ayesh e la lotta delle donne palestinesi

Attivista in Italia per presentare film sulla sua vicenda

29 marzo, 13:53

(di Francesco Tedesco) (ANSAmed) - NAPOLI, 29 MAR - "Non possiamo essere libere come donne se non siamo in un Paese libero. E anche se siamo liberi dall'occupazione, non possiamo conoscere la libertà fintanto che siamo soggiogati nella nostra stessa società". Questo il pensiero alla base del lavoro cinematografico di Julia Bacha, la regista palestinese che dal 1 aprile sarà in Italia per presentare in diverse città 'Naila and the uprising', il suo film sulla vita della leader della resistenza palestinese, Naila Ayesh. La storia di Naila racconta il movimento non-violento della Palestina già dalla Prima Intifada. La donna, che ha avuto un ruolo chiave nella lotta del popolo palestinese, sarà imprigionata e torturata più volte, ma la sua determinazione resterà immutata. Un percorso che Bacha mostra usando filmati d'archivio dell'Intifada, filmati privati della sua vita familiare e animazioni per descrivere momenti non documentati: la regista racconta e fa parlare altre donne e non si ferma alla Prima Intifada, ma anche al suo termine fino agli accordi di Oslo e le disillusioni. Il film sarà proiettato a Bologna (1 aprile), Modena (2 aprile), Venezia Mestre (3 aprile), Genova (4 aprile), Tirano (SO) (6 aprile), Milano (8 aprile), Roma (9 aprile). Alle proiezioni saranno presenti Naila Ayesh e suo marito Jamal Zakout, uno dei leader della resistenza popolare palestinese, imprigionato e deportato durante la prima Intifada.

Con loro anche Luisa Morgantini, ex vicepresidente del Parlamento europeo e Presidente di Assopace Palestina: "Abbiamo voluto portare questo film in Italia - spiega Morgantini - per far conoscere il ruolo delle donne protagoniste della prima Intifada ma anche perché restituisca la memoria alle nuove generazioni di palestinesi di un periodo che ha fatto conoscere al mondo l'ingiustizia subita e la dignità del popolo palestinese".

Il film documenta, attraverso la tragica e straordinaria storia di Naila Ayesh, il ruolo delle donne nella prima Intifada. Dai suoi studi e dall'attività nel Fronte Democratico palestinese, fino alla prigionia e alla perdita del primo figlio. Naila prosegue la sua attività e con molte altre associazioni di donne danno vita a istituzioni parallele per sfidare il controllo dell'esercito israeliano sulla vita dei palestinesi: aule sotterranee per sostituire le scuole che sono state chiuse dall'esercito, cliniche sanitarie gestite dai cittadini per curare coloro che non hanno accesso agli ospedali, e "la vittoria dei giardini" per rompere la dipendenza dall'agricoltura israeliana, seguendo poi tutto il percorso dell'attivista negli anni successivi. (ANSAmed).

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