TEL AVIV - Nel primo anniversario dell' inizio delle proteste della cosiddetta Grande Marcia del Ritorno con cui Hamas tenta di forzare il blocco di Gaza un funzionario dell'Onu, Jamie McGoldrick, ha fatto oggi appello ad israeliani e palestinesi affinché si sforzino di evitare una escalation di violenze. Da parte sua Amnesty International ha lanciato oggi un appello per un embargo internazionale delle vendite di armi ad Israele.
Fra il 30 marzo 2018 e la settimana passata, afferma Amnesty citando un rapporto dell'Onu, almeno 195 palestinesi che dimostravano sul confine sono rimasti uccisi e altri 29 mila sono stati feriti. Di questi, aggiunge Amnesty, 6.000 sono stati colpiti da armi da fuoco e 122 hanno subito amputazioni di arti.
''Le sconvolgenti dimensioni e la natura orrenda delle ferite inflitte ai dimostranti di Gaza dalle forze israeliane - sostiene Saleh Higazi, vicedirettore di Amnesty per il Medio Oriente ed il Nord Africa - fanno pensare che Israele abbia adottato una strategia deliberata per mutilare i civili''. Da qui, secondo l'organizzazione, la necessita' di un embargo mondiale delle vendite di armi ad Israele.
Amnesty fa inoltre appello ad Israele affinché rimuova immediatamente il blocco alla striscia di Gaza ed avvii indagini imparziali per stabilire se i suoi militari si siano resi responsabili di crimini di guerra.