In un comunicato, il ministero degli Esteri polacco ha collegato questo sviluppo a "cambiamenti dell'ultimo minuto avvenuti nella composizione della delegazione israeliana che facevano pensare che i colloqui si sarebbero concentrati in primo luogo sulla restituzione di proprietà" di ebrei polacchi morti nei campi di sterminio nazisti.
Il ministero degli Esteri israeliano si è finora astenuto dal commentare la vicenda. Da parte loro i media israeliani rilevano che di recente in Polonia si sono svolte manifestazioni contro la restituzione di beni appartenuti ad ebrei.
Prima della partenza il ministero israeliano per le Pari opportunità, che ha organizzato la delegazione inviata a Varsavia, aveva precisato che lo scopo degli incontri con "alti funzionari polacchi" era appunto di discutere della restituzione dei beni appartenuti ad ebrei.
"Nessun elemento, politico o antisemita, ci impedirà di concretizzare questo imperativo morale", aveva sottolineato in un comunicato la ministra per le Pari opportunità, Gila Gamliel.
"Io mi felicito col governo polacco per la sua posizione ferma - aveva aggiunto - di fronte alle voci di protesta antisemite, una posizione tanto più apprezzabile in periodo elettorale": un riferimento alle imminenti elezioni al parlamento europeo. Il comunicato della ministra Gamliel è stato diffuso alla stampa israeliana prima che da Varsavia giungesse l'annuncio relativo all'annullamento dell'incontro.(ANSAmed).