Erekat ha poi sottolineato che la dichiarazione Usa è "una risposta" alla decisione della Corte di giustizia Ue sull'etichettatura dei prodotti israeliani che arrivano dalle colonie in Cisgiordania.
Intanto il premier israeliano Benyamin Netanyahu si è congratulato per la presa di posizione americana. "E' una giornata storica con un altro successo enorme per lo stato di Israele. Un successo a cui abbiamo lavorato non poco", ha affermato Netanyahu parlando a Gush Etzion, l'area più vasta e omogenea di insediamenti israeliani in Cisgiordania.
"L'amministrazione Trump ha corretto un'ingiustizia storica - ha aggiunto rivolto alla rappresentanza degli abitanti del luogo - e si è schierata con la verità e la giustizia.... questo è un successo che durerà per generazioni".
Contro la decisione degli Usa di riconoscere gli insediamenti israeliani nei territori palestinesi si sono schierati Russia e Turchia, da anni in prima linea nello scontro con Israele sulla questione palestinese. La decisione Usa porterà a un peggioramento delle relazioni già tese tra Palestina e Israele ed è un ulteriore passo verso la disgregazione del diritto internazionale nel Medio Oriente, afferma il ministero degli Esteri russo in una nota pubblicata sul suo sito internet sottolineando che "la creazione da parte di Israele di insediamenti nel territorio palestinese occupato dal 1967, compresa Gerusalemme est, non ha valore legale". "Esortiamo tutte le parti interessate ad astenersi da iniziative che potrebbero provocare una nuova pericolosa escalation nella regione e impedire la creazione di condizioni per la ripresa dei negoziati diretti israelo-palestinesi", conclude la nota.
"Nessun Paese è al di sopra del diritto internazionale. Le dichiarazioni sullo stile del fatto compiuto non hanno validità nel diritto internazionale", ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu.(ANSAmed).